Crescita più lenta, la Cina riduce il tasso di riserva delle banche
La riduzione è dell’1%; ma per istituzioni finanziarie rurali è del 2 e del 3%. Lo scopo è favorire l’agricoltura e i piccoli imprenditori, dopo il rallentamento dell’economia negli ultimi mesi. “Liberati” 1200 miliardi di yuan.

Pechino (AsiaNews) - Nel tentativo di sostenere l’economia rurale e i piccoli imprenditori, la Banca centrale di Cina ha annunciato che da oggi viene ridotto di un punto percentuale il tasso di riserva obbligatoria per le banche. E’ la seconda volta in questo anno che la Cina riduce il tasso, giungendo al 18,5%. La decisione, attesa da molti economisti, segue la pubblicazione dei dati di crescita del Paese, al livello più basso degli ultimi sei anni.

Circa una settimana fa l’Ufficio di statistiche ha mostrato che nel primo trimestre 2015 la crescita è stata del 7%. Nel quarto trimestre del 2014 era del 7,3. Sono scesi anche l’import e l’export, come pure è rallentata la produzione industriale e le vendite al dettaglio.

Il taglio di un punto sul tasso di riserva permetterà il rilascio di 1200 miliardi di yuan di liquidità (circa 194 miliardi di dollari Usa).

Il tasso sarà ridotto di un altro punto percentuale per le istituzioni finanziarie rurali e di due punti in più per la Banca agricola dello sviluppo. Secondo gli economisti, queste scelte sono finalizzate a sostenere i piccoli imprenditori e l’agricoltura.

Il taglio del tasso di riserva segue uno analogo avvenuto lo scorso febbraio, il primo dopo tre anni, avvenuto nel maggio 2012. Negli ultimi sei mesi la Cina ha anche abbassato il tasso di interesse sulla moneta.