Manila (AsiaNews/Agenzie) Juan Miguel Arroyo, figlio maggiore della presidente del Paese, Gloria Macapagal-Arroyo, è stato accusato di aver intascato tangenti per garantire protezione ai "signori del gioco" delle Filippine.
Il "pentito" Wilfredo Mayor, 50 anni, ha infatti confessato - ieri, 30 maggio, durante una pubblica udienza al Senato - di essere un "operatore del jueteng" [principale gioco d'azzardo del Paese ndr] e di aver pagato tangenti dal 1995 al 2003 a politici, rappresentanti della pubblica sicurezza e giornalisti.
Mayor ha accusato 'Mickey' Arroyo di aver preteso 600 mila pesos (circa 9 mila euro) al mese di payolas [tangenti legate al gioco ndr]: oltre a lui sono stati accusati dello stesso reato Arturo Lomibao, attuale capo nazionale della polizia, e Victor Luga, sovrintendente capo della pubblica sicurezza.
Il pentito ha spiegato di aver pagato ogni mese tangenti per 8 milioni di pesos (circa 114 mila euro): la cifra ha aggiunto era pari al 17% delle sue entrate. Mayor ha dovuto però ammettere di non avere alcuna prova e di non essere mai entrato in contatto diretto con le persone accusate: secondo la sua testimonianze le operazioni erano condotte da prestanomi.
L'uomo ha confessato dopo la garanzia da parte del Senato di una "totale immunità" da qualunque accusa successiva.
La presidente Macapagal-Arroyo ha definito le accuse "parte di una manovra ben orchestrata dall'opposizione" per allontanarla dalla vita politica delle Filippine. Joseph Estrada, ex presidente del Paese, venne infatti allontanato dal suo incarico 4 anni fa dopo essere stato implicato in uno scandalo simile.
Oscar V. Cruz, arcivescovo di Lingayen-Dagupan, è da anni impegnato in una campagna contro il jueteng e la corruzione collegata a questo fenomeno. Nel suo blog [diario ondine ndr] personale mons. Cruz ha commentato: "Siamo pieni di speranza che sia arrivato, per i signori del gioco, il tempo di rendere i soldi rubati".