Pechino, Xi Jinping incontra il leader dei nazionalisti di Taiwan: Cooperiamo
Il presidente cinese, anche Segretario generale del Partito comunista, accoglie il capo del Kuomintang Eric Chu: “Gli sforzi compiuti nell’ultimo decennio hanno migliorato le relazioni sullo Stretto e ci hanno aiutato a prevenire una guerra”. Ora “dobbiamo riflettere insieme per capire in che modo sviluppare la nostra relazione”. La Cina considera l’isola una “provincia ribelle da riconquistare”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Gli sforzi compiuti nell’ultimo decennio dal Partito comunista cinese e dai nazionalisti del Kuomintang di Taiwan “hanno migliorato le relazioni sullo Stretto e ci hanno aiutato a prevenire una guerra. Ora dobbiamo riflettere insieme per capire in che modo sviluppare la nostra relazione”. Lo ha detto il leader cinese Xi Jinping al Segretario del Partito nazionalista dell’isola, Eric Chu, durante un incontro privato che si è svolto questa mattina a Pechino.

Cina e Taiwan non hanno relazioni diplomatiche dal 1949, quando alla fine della guerra civile i vertici del Kmt si spostarono nell’isola di Formosa e da lì rivendicarono la “legittima guida” di tutto il Paese, saldamente in mano a Mao Zedong. Fino agli anni Settanta del secolo scorso anche la comunità internazionale riconosceva in Taipei la “legittima capitale di Cina”, ma il disgelo di Nixon e la “diplomazia del ping pong” portarono a uno scambio di ruoli che diede a Pechino il seggio alle Nazioni Unite.

Da allora la Cina continentale ha sempre definito Taiwan una “provincia ribelle da riconquistare” e ha fatto di tutto per convincere le ultime nazioni che ancora la riconoscono a livello diplomatico a tagliare i ponti. Con l’elezione del presidente nazionalista Ma Ying-jeou, avvenuta nel 2008, le due capitali hanno ripreso una parvenza di dialogo basata soprattutto sull’interscambio economico. Quello di oggi è il decimo incontro fra un leader nazionalista e un presidente cinese: il primo si è svolto nel 2005, quando l’allora presidente Kmt Lien Chan venne ricevuto da Hu Jintao.

Da parte sua, Chu avrebbe “accolto gli auspici di pace” del presidente Xi e ha dichiarato di “sperare in un ruolo maggiore per Taiwan nella comunità internazionale. Vorremmo prendere parte all’Asian Infrastructure Investment Bank [la nuova “Super Banca” asiatica creata da Pechino ndr] e agli altri blocchi economici”. Fino a oggi, infatti, le pressioni di Pechino hanno tenuto Taipei lontana anche dagli organismi internazionali: in alcuni di questi è registrata, ma solo come “osservatore” e soltanto con il nome di “Taipei cinese”.