Tunisi (AsiaNews/Agenzie) – Oggi è iniziato l’annuale pellegrinaggio ebraico alla sinagoga di Ghriba, sull’isola di Djerba. Le misure di sicurezza sono grandi, dopo il massacro al museo Bardo e le estemporanee messe in guardia del premier israeliano Benjamin Netanyahu su possibili attacchi terroristi.
Si attende la presenza di centinaia di ebrei tunisini, oltre a rappresentanti ebraici da Francia, Italia e Gran Bretagna. Secondo la tradizione, la sinagoga di Ghriba è la più antica dell’Africa. Essa è stata fondata nel 586 a.C., da ebrei che fuggivano la distruzione del tempio di Salomone ad opera dei babilonesi.
Il governo di Tunisi ha schierato barriere e posti di blocco sulle strade verso l’isola e attorno al quartiere ebraico di Hara Kbira. Le accresciute misure di sicurezza cercano di cancellare il ricordo dell’attacco al museo Bardo nella capitale, lo scorso 18 marzo, quando un gruppo di jihadisti dello Stato islamico ha ucciso 21 turisti stranieri e un poliziotto tunisino.
Nel 2002 il pellegrinaggio degli ebrei a Ghriba è stato preso di mira da un attentato suicida di Al Qaeda, che ha fatto 21 morti.
Il premier israeliano Netanyahu ha messo in guardia i pellegrini rivelando che vi sono “concrete minacce” di attacchi terroristi contro ebrei o israeliani in Tunisia. Ma il governo tunisino ha ribattuto che le minacce sono infondate e che Israele cerca di “danneggiare la reputazione” del Paese.
La Tunisia, Paese islamico al 97,4%, sta lottando per rassicurare i turisti stranieri nel visitare il Paese dopo l’attacco terrorista del Bardo e gli anni di turbolenze seguite alla primavera araba, nel 2011, che hanno prostrato il settore del turismo, che contribuisce al 7% del Pil nazionale.
La Tunisia è il primo Paese in cui è scoppiata la primavera araba e il primo a dotarsi di una nuova costituzione che garantisce cittadinanza piena a tutti, ebrei, musulmani e cristiani, e prevede la difesa della libertà di coscienza, ossia la libertà di avere o non avere una religione e la libertà di cambiare religione.