Al via la costruzione di 900 case per i coloni israeliani a Gerusalemme est
di Joshua Lapide
Il piano era stato approvato nel 2010, portando a uno scontro con l’amministrazione Usa. Il nuovo insediamento di Ramat Shlomo rende sempre più difficile la pace e il progetto di due Stati. Il via alle costruzioni avviene a poche ore dal varo del cosiddetto “governo dei coloni” di Benjamin Netanyahu.

Gerusalemme (AsiaNews) – Israele ha dato il via libera alla costruzione di 900 case per coloni israeliani in una zona di Gerusalemme est, a poche ore dal varo del nuovo governo di Benjamin Netanyahu, che si è alleato con una formazione di destra, sostenuta da coloni e nemica di uno Stato palestinese.

Le 900 case saranno costruite nel quartiere di Ramat Shlomo, già abitato da ebrei ultra-ortodossi. Di per sé, il piano per costruire 1600 case in questa zona era già stato annunciato nel 2010, durante una visita in Israele del vicepresidente Usa Joe Biden, portando a una quasi-crisi diplomatica fra i due Paesi.

L’approvazione da parte del comitato per l’urbanistica di Gerusalemme è arrivata nel novembre 2013, ma la costruzione era stata bloccata per la mancanza di strade.  Ieri il comitato ha dato il permesso di cominciare a costruire 900 case anche senza il completamento delle strade necessarie.

Ieri, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Jeff Rathke, ha detto che la decisione di attuare il piano del nuovo insediamento è “spiacevole” e “preoccupante”. “Costruire a Gerusalemme est – ha aggiunto - è contrario e danneggia l’impegno per una soluzione sui due Stati”.

I dialoghi di pace fra Israele e Palestina, pur altalenanti, si sono sempre mossi sull’idea di costituire due Stati, con Gerusalemme est quale capitale del futuro Stato palestinese. L’incremento di colonie ebraiche in questa zona rende impossibile costituire una zona omogenea fra Gerusalemme e i territori palestinesi.

La decisione di andare avanti con le costruzioni a Gerusalemme est avviene a poche ore dal governo costituito da Benjamin Netanyahu insieme al partito “la casa ebraica” (HaBayit HaYehudi) di Naftali Bennet, sostenuto da coloni fondamentalisti,ultra-ortodossi e contrari all’esistenza di uno Stato palestinese.

Per i palestinesi, questo governo potrà essere definito “il governo dei coloni”. Secondo le leggi internazionali, il sequestro di terreni da parte di una potenza occupante – come è Israele nei territori palestinesi – è considerato illegale.