Papa: L’amore di Gesù, scritto nel nostro cuore col fuoco dello Spirito, compie ogni giorno prodigi
Al Regina Caeli, papa Francesco invita all’amore attivo “anche se non sempre ci capiamo, non sempre andiamo d’accordo”. E’ un amore fatto di “tanti piccoli e grandi gesti”: “vicinanza a un anziano, a un bambino, a un ammalato, a una persona sola e in difficoltà, senza casa, senza lavoro, immigrata, rifugiata”. L’applauso alle madri nella Festa della mamma.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “La strada dell’amore” che Gesù ci mostra non è “un semplice comandamento” “perché Lui per primo lo ha realizzato”. Esso è scritto nel cuore dell’uomo “con il fuoco dello Spirito Santo” e fa compiere ogni giorno prodigi nella Chiesa e nel mondo”.

Sono alcune delle considerazioni svolte da papa Francesco oggi prima del Regina Caeli con i pellegrini radunati in piazza san Pietro. Subito dopo la preghiera mariana, il pontefice, ha voluto salutare anche “tutte le mamme”, in occasione della Festa della mamma, che si celebra nella seconda domenica di maggio. Ricordando le mamme vicine “fisicamente” e quelle vicine “spiritualmente”, ha invitato i presenti a un forte applauso.

In precedenza il papa si è soffermato sul vangelo della messa di oggi (Giov. 15, 9-17) in cui Gesù dona “il comandamento nuovo” dell’amarsi gli uni gli altri e “pensando al sacrificio della croce ormai imminente, aggiunge: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando» (vv.13-14)”.

“Queste parole – ha spiegato - pronunciate durante l’Ultima Cena, riassumono tutto il messaggio di Gesù; anzi, riassumono tutto ciò che Lui ha fatto: ha dato la vita per i suoi amici. Amici che non lo avevano capito, che nel momento cruciale lo hanno abbandonato, tradito e rinnegato. Questo ci dice che Lui ci ama pur non essendo meritevoli del suo amore”.

“In questo modo – ha aggiunto -  Gesù ci mostra la strada per seguirlo, la strada dell’amore. Il suo comandamento non è un semplice precetto, che rimane sempre qualcosa di astratto o di esteriore rispetto alla vita. Il comandamento di Cristo è nuovo perché Lui per primo lo ha realizzato, gli ha dato carne, e così la legge dell’amore è scritta una volta per sempre nel cuore dell’uomo (cfr Ger 31,33). Scritta con il fuoco dello Spirito Santo. E con questo stesso Spirito, che Gesù ci dona, possiamo camminare anche noi su questa strada!

E’ una strada che ci porta ad uscire da noi stessi per andare verso gli altri. Gesù ci ha mostrato che l’amore di Dio si attua nell’amore del prossimo. Tutti e due vanno insieme. Le pagine del Vangelo sono piene di questo amore: adulti e bambini, colti e ignoranti, ricchi e poveri, giusti e peccatori hanno avuto accoglienza nel cuore di Cristo”.

L’amore reciproco va vissuto “anche se non sempre ci capiamo, non sempre andiamo d’accordo… ma è proprio lì che si vede l’amore cristiano. Un amore che si manifesta anche se ci sono divisioni di opinioni o di carattere. E’ un amore nuovo perché rinnovato da Gesù e dal suo Spirito. E’ un amore redento, liberato dall’egoismo. Un amore che dona al nostro cuore la gioia, come dice Gesù stesso: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (v.11)”.

“È questo amore di Cristo – ha concluso -  che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori, a compiere ogni giorno prodigi nella Chiesa e nel mondo. Sono tanti piccoli e grandi gesti che obbediscono al comandamento del Signore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (cfr Gv 15,12). Gesti di vicinanza a un anziano, a un bambino, a un ammalato, a una persona sola e in difficoltà, senza casa, senza lavoro, immigrata, rifugiata… Grazie alla forza di questa Parola di Cristo, ognuno di noi può farsi prossimo verso il fratello e la sorella che incontra. Gesti di vicinanza, di prossimità: in questi gesti si manifesta l’amore che Gesù ci ha insegnato”.

Dopo la preghiera del Regina Caeli, fra i saluti, egli ha detto: “Oggi in tanti Paesi si celebra la festa della mamma: ricordiamo con gratitudine e affetto tutte le mamme”. I presenti in piazza hanno accolto le parole del papa con un forte applauso. Il pontefice ha aggiunto: “Ora mi rivolgo alle mamme che stanno qui in piazza: un applauso per loro, che sono qui in piazza”. Altro lungo appaluso. “Questo applauso – ha ripreso - abbracci tutte le nostre mamme, quelle che vivono con noi fisicamente, e quelle che vivono con noi spiritualmente. Affidiamole alla Mamma di Gesù, alla quale questo mese è dedicato”.

Infine, il suo saluto conclusivo: “A tutti auguro una buona domenica, un po’ calda![a Roma oggi vi sono 26 gradi, destinati a salire nel pomeriggio - ndr]. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.