Terremoto in Nepal: oltre 500 morti nella comunità cristiana
di Christopher Sharma
Le vittime stavano celebrando la funzione religiosa quando il sisma ha colpito: nel Paese il giorno libero è il sabato, non la domenica. Decine di chiese – per lo più ospitate in case in affitto – sono crollate. Nessuna vittima cattolica.

Kathmandu (AsiaNews) – Sarebbero più di 500 i cristiani uccisi dal terremoto in Nepal e decine le chiese distrutte. Al contrario, nella comunità cattolica non ci sarebbero vittime, né sono stati riportati gravi danni ai luoghi di culto. Secondo le autorità religiose, la maggior parte dei decessi sono stati causati dal crollo delle chiese: il 25 aprile scorso, quando è avvenuto il sisma, era un sabato, giorno festivo nel Paese usato per celebrare la santa messa e le funzioni protestanti.

“In Nepal – spiega ad AsiaNews il vescovo protestante Narayan Sharma – la domenica non è festa, così celebriamo le funzioni settimanali ogni sabato. Quando il terremoto ha colpito, eravamo nel bel mezzo del servizio”.

Tuttavia, lo squilibrio nel numero di vittime cristiane e cattoliche è legato a un altro fattore: “Noi cristiani – spiega Sharma – abbiamo poche chiese costruite in modo appropriato. Nella maggior parte dei casi usiamo affittiamo case per celebrare, ma questi edifici hanno problemi strutturali”.

Le chiese cattoliche sono poche in Nepal, ma costruite in modo corretto. P. Ignatius Rai, parroco della cattedrale dell’Assunzione a Kathmandu, spiega: “Non abbiamo ancora avuto morti, solo qualche ferito e alcuni danni”.

È il caso di un palazzo di sette piani collassato a Kapan (Kathmandu), che all’ultimo ospitava la Nepal Evangelical Church: nel crollo sono morti più di 80 fedeli. Raman Gimire, che non era presente perché malato, racconta: “Ho perso il mio pastore e tre membri della mia famiglia, oltre a tanti altri amici. È difficile tornare con la mente a quel giorno”.

Gli evangelici della Assemblies of God World Missions affermano che tre loro chiese sono state rase al suolo, e molti fedeli hanno perso la vita. Lo stesso è accaduto per la Christian Aid Mission.

C.B. Gahatraj, pastore protestante e segretario generale della Christian Federation Nepal, afferma: “Non abbiamo ancora dati esatti, stiamo cercando di raccoglierli. Ma abbiamo avuto perdite enormi. Le chiese che crediamo più a rischio crediamo siano quelle dei distretti di Gorkha, Nuwakot, Dhading, Sindhuli, Lamjung e Dolakha, alcuni dei più devastati dal terremoto. In quelle zone abbiamo più di 100 piccole chiese”.