Pyongyang: con un missile aereo, giustiziato il capo delle Forze Armate
I Servizi segreti di Seoul confermano l’arresto e l’esecuzione di Hyon Yong-chol, potentissimo capo dei militari nordcoreani, accusato di aver “disobbedito” al giovane dittatore Kim Jong-un e di essersi addormentato mentre lui parlava. La morte è avvenuta davanti a centinaia di spettatori in un poligono della capitale.

Seoul (AsiaNews) – Il regime della Corea del Nord ha condannato a morte e subito dopo giustiziato Hyon Yong-chol, potentissimo capo delle Forze Armate, accusato di aver “disobbedito” al giovane dittatore Kim Jong-un e di essersi addormentato durante un incontro con il leader. L’esecuzione sarebbe avvenuta in un poligono militare: l’uomo sarebbe stato ucciso con un’arma anti-aerea. Lo ha dichiarato un portavoce dei Servizi di intelligence della Corea del Sud durante un’audizione al Parlamento di Seoul.

Hyon, 66 anni, era il ministro più vicino all’attuale dittatore del Paese. La sua esecuzione, ultima in ordine di tempo di una serie di purghe di altissimo livello, sarebbe stata eseguita davanti a centinaia di spettatori. Colpevole di aver presentato al leader una serie di proteste e di non aver eseguito diverse volte i suoi ordini, Hyon è stato arrestato a metà aprile 2015 e giustiziato tre giorni dopo senza alcun processo.

Sempre secondo i Servizi di Seoul, in aprile Kim ha ordinato l’esecuzione di altri 15 funzionari di alto livello del Partito dei lavoratori, ritenuti “indisciplinati e pronti a sfidare la sua autorità”. In tutto, dalla presa di potere di Jong-un avvenuta nel 2012, circa 70 dirigenti di Stato e Partito sono stati uccisi in maniera violenta (e pubblica) per affermare il potere del dittatore. Il caso di più alto livello è quello di Jang Song-taek, zio e “padrino politico” di Kim Jong-un, ucciso nel dicembre 2013 con l’accusa di essere “il peggior traditore di tutti i tempi”.

Tuttavia, proprio il caso di Jang dimostra che è impossibile controllare le affermazioni dei servizi segreti sudcoreani riguardo quanto accade nel Nord. L’uomo, avevano detto i funzionari di Seoul, era stato fatto sbranare dai cani del dittatore per “dare una lezione” a futuri e possibili traditori. Questa versione è stata poi smentita da un’inchiesta delle Nazioni Unite, che hanno confermato la morte per fucilazione.