Aumenta il controllo dei dissidenti in attesa del 4 giugno

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La pubblica sicurezza cinese ha rafforzato i controlli sui dissidenti politici a 2 giorni dal 16° anniversario del massacro di piazza Tiananmen.

"Alcuni rappresentanti della pubblica sicurezza – dice Ding Zilin, leader delle "Madri di Tianamen" -  sono venuti ieri [mercoledì 1 giugno ndr] a casa mia ed hanno interrogato per 30 minuti mio marito". "Volevano sapere tutto – continua – sulla lettera aperta che abbiamo inviato al presidente Hu Jintao".

Dopo la "visita" la polizia ha intimato inoltre al gruppo di attivisti di non portare avanti alcuna attività correlata all'anniversario.

In una lettera aperta indirizzata al presidente cinese Hu Jintao il gruppo di dissidenti definisce "senza senso" la recente protesta del governo di Pechino contro il Giappone per la sua troppo blanda ammissione delle atrocità perpetrate in Cina durante la II Guerra Mondiale, perché "il governo cinese non ha ancora chiesto perdono per le atrocità che esso stesso ha perpetrato".

Le "Madri di Tiananmen" è un gruppo formato da 125 familiari delle vittime della strage del 4 giugno 1989 in piazza Tiananmen, quando le  truppe dell'esercito nazionale, appoggiate dai carri armati, massacrarono manifestanti inermi che da oltre un mese invocavano democrazia e la fine della corruzione per la società cinese nelle strade della capitale cinese.