Pechino mette al bando il fumo nei luoghi pubblici
In Cina circa 300 milioni di persone fumano, e ogni anno 1 milione muore per malattie legate al tabacco. Le sigarette possono costare meno di 50 centesimi di euro, e fumare è considerato quasi come respirare. Per i trasgressori è prevista una multa e la messa alla gogna su un sito internet del governo.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo municipale di Pechino ha varato oggi il bando al fumo nei luoghi pubblici. La Cina ha circa 300 milioni di fumatori, e quasi un milione di cittadini muore ogni anno per malattie legate al fumo. Per cercare di frenare questi numeri, il governo centrale ha più volte introdotto bandi sul tabacco, che sono stati però quasi sempre disattesi dalla popolazione.

Il nuovo decreto proibisce il fumo in ristoranti, uffici e mezzi di trasporto pubblici della capitale. Migliaia di ispettori sono stati incaricati di farlo rispettare. Tuttavia sarà difficile sradicare l’abitudine di milioni di pechinesi, che considerano il fumo un’attività parallela al respiro.

Nel Paese le sigarette possono costare meno di 5 yuan (circa 50 centesimi di euro), e regalare stecche è un’usanza comune fra amici e colleghi. Nel 2011 il ministero della Salute tentò di bandire il fumo fa hotel e ristoranti, ma questo decreto è stato di fatto ignorato.

Secondo il nuovo testo, coloro che saranno colti in flagrante “per più volte” saranno identificati e i loro nomi e volti pubblicati su un sito internet governativo, sorta di “gogna” mediatica. Inoltre è prevista una multa di circa 200 yuan (quasi 25 euro).

Yang Gonghuan, ex vice direttore del Centro per il controllo delle malattie, commenta all’Afp: “E’ semplicemente irrealistico pensare di abolire il fumo negli ambienti chiusi. I fumatori sono troppi”.