New Delhi vieta la vendita degli spaghetti Nestle: sono “avvelenati” dal piombo
Elevati livelli di piombo e tracce di un esaltatore di sapidità nelle confezioni degli spaghetti istantanei. L’Uttar Pradesh ha ritirato il prodotto da 500 supermercati. Il titolo della Nestle crolla in borsa. Denunciate star di Bollywood per aver fatto pubblicità agli spaghetti. I giornali criticano le merci straniere.

New Delhi (AsiaNews) - La capitale indiana e lo Stato dell’Uttar Pradesh hanno deciso di vietare la vendita dei famosi spaghetti istantanei [“noodles” - ndr] prodotti dalla Nestle, per aver riscontrato livelli di piombo superiori a quelli consentiti per legge. Anche gli Stati del Punjab, Tamil Nadu, Haryana, Gujarat e Telangana stanno effettuando analisi sull’alimento, per scongiurare ogni ipotesi di “avvelenamento”. I maggiori quotidiani indiani parlano di “tradimento della buona volontà indiana” da parte dell’azienda.

Satyendra Jain, ministro della Sanità di New Delhi, ha annunciato che il bando verrà applicato per 15 giorni, in modo da consentire all’azienda produttrice di sostituire le migliaia di confezioni incriminate. Egli ha dichiarato: “Abbiamo vietato la vendita degli spaghetti Maggi [il rivenditore in India della Nestle - ndr] per 15 giorni. Durante questo periodo l’azienda deve ritirare tutte confezioni dal mercato e sostituirle con nuove, dopo i dovuti controlli”.

Il gruppo Future, che vende al dettaglio gli spaghetti “pronti in due minuti”, fa sapere che l’azienda Maggi sta ritirando i noodles dagli scaffali dei suoi 500 supermercati in “via precauzionale”, fino a quando saranno resi noti i test sulla qualità dell’alimento.

Lo scorso mese gli ispettori sanitari dell’Uttar Pradesh hanno rinvenuto durante i controlli di routine elevati livelli di piombo in decine di scatole. Non solo, anche tracce di monossido di glutammato, un esaltatore di sapidità non indicato tra gli ingredienti. Lo Stato ha sporto denuncia contro la Nestle e nei confronti di diverse star di Bollywood, testimonial pubblicitari del prodotto.

Gli spaghetti istantanei della Nestle - conosciuti con la loro tipica confezione gialla - sono molto diffusi in India e vengono consumati da tutte le classi sociali. La scoperta della sostanza tossica ha indotto diversi Stati a condurre ulteriori indagini insieme a quelle delle autorità nazionali. G. Gurucharan, segretario del Ministero dei beni alimentari e dei consumatori, ha riferito che i funzionari “stanno raccogliendo campioni in tutto il Paese e analizzando i risultati uno ad uno. Per esempio, per quanto riguarda Delhi, i test dimostrano che 10 confezioni su 13 contengono livelli di piombo oltre i limiti consentiti. Quando avremo tutti i risultati, chiederemo alla Nestle di fornire spiegazioni”.

Elevate quantità di piombo, se ingerite, possono provocare danni alle funzioni renali e al sistema nervoso. L’azienda non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Prima del bando, la Nestle ha dichiarato che i suoi laboratori hanno effettuato test su 1000 lotti del prodotto, oltre ad analisi indipendenti su più di 600 partite. I test sono tutti negativi e specificano che gli spaghetti sono “sicuri da mangiare”.

La Maggi vende spaghetti in India con un guadagno annuale di circa 235 milioni di dollari. Ieri le quotazioni del titolo sul mercato indiano hanno perso il 10% non appena si è diffusa la notizia dell’ispezione sanitaria. In India la vendita al dettaglio da parte delle grandi catene di supermercati stranieri (come Carrefour e Wallmart) è stata approvata solo negli ultimi anni, dopo una contestatissima riforma economica approvata nel settembre 2012. In quell’occasione il Bharatiya Janata Party [Bjp, partito nazionalista indù, allora all’opposizione - ndr] condusse una serrata protesta contro l’introduzione nel mercato indiano delle merci provenienti dall’estero. A leggere i titoli dei giornali indiani di oggi - che parlano di “tradimento” e ritengono “da stupidi” credere che i noodles Maggi siano sicuri - sembra essere ritornati al clima di quasi tre anni fa.