Onu: “Crimini di guerra” da Israele e Hamas nella guerra di Gaza del 2014
di Joshua Lapide
Israele è responsabile di bombardamenti intensivi in zone densamente popolate; di dare poco tempo ai civili di sfuggire agli assalti; di considerare “nemici” tutte le persone presenti in un’area di guerra. I palestinesi sono accusati di voler terrorizzare i civili con i tunnel e di aver lanciato migliaia di razzi con l’intento di colpire la popolazione civile. Applausi (parziali) di Hamas; critiche da Netanyahu. L’Autorità palestinese presenta in questa settimana la prima richiesta al Tribunale internazionale contro Israele.

Gerusalemme (AsiaNews) – Israele e i militanti palestinesi sotto Hamas avrebbero commesso “crimini di guerra” durante la guerra di Gaza del 2014, nominata “Confine protettivo” dall’esercito israeliano. Un rapporto presentato ieri dall’Onu a Ginevra afferma che entrambe le parti hanno compiuto “serie violazioni” alle leggi internazionali, che dovrebbero portare i responsabili davanti al tribunale internazionale dell’Aia.

Il conflitto è durato 51 giorni, nel luglio e agosto 2014. Il rapporto afferma che sono stati uccisi 2251 palestinesi, dei quali 1462 civili (un terzo di loro costituito da bambini). Dalla parte israeliana sono stati uccisi sette civili e 67 soldati.

La commissione che ha compilato il rapporto era guidata dal giudice americano Mary McGowan. Essa ha lavorato su 280 testimonianze raccolte per telefono o video, come pure su 500 testimonianze scritte.

Nel lungo rapporto si fa notare che Israele ha bombardato in modo intensivo zone densamente abitate; che gli avvertimenti dati dai soldati davano poco tempo ai civili di lasciare la zona di guerra; che tutte le persone presenti in un’area erano considerati de facto dei “nemici”.

Il rapporto denuncia anche i lanci “indiscriminati” di razzi sulla popolazione israeliana da parte dei militanti palestinesi (6600), con l’intento espresso di colpire i civili. E condanna anche l’uso di tunnel dalla Striscia in territorio israeliano, per diffondere il terrore nella popolazione.

Il lavoro, richiesto dal Consiglio Onu per i diritti umani non ha avuto via facile. Il primo capo dell’inchiesta, William Schabas, ha dovuto lasciare perché israele lo accusava di essere parziale, avendo egli lavorato in precedenza per l’Organizzazione per la liberazione della Palestina.

Il ricevimento del rapporto non è stato più facile: il premier Benjamin Netanyahu ha reagito dicendo che “Israele non commette crimini di guerra; Israele si difende da un’organizzazione terrorista che chiede la sua distruzione”. Il ministero degli esteri ha giudicato La Commissione Onu per i diritti umani “un’istituzione notoriamente parziale”.

Al contrario, Hamas, che domina la Striscia di Gaza, ha applaudito alla “condanna” di Israele, tacendo sulle accuse rivolte ai militanti palestinesi.

Il rapporto Onu spinge alla cooperazione con la Corte internazionale dell’Aia. Questa settimana il governo palestinese di Ramallah farà la prima richiesta al tribunale che sta conducendo un’inchiesta su crimini di guerra e crimini contro l’umanità di Israele. Un capitolo di tale inchiesta riguarda pure la guerra di Gaza.