Jakarta (AsiaNews) - Continua l’emergenza vulcani in Indonesia, che ha causato la chiusura di diversi aeroporti e lasciato a terra milioni di passeggeri che, in questi giorni di festa per la fine del ramadan, volevano raggiungere le proprie famiglie o le località turistiche. Polveri e lapilli continuano a fuoriuscire da due diversi crateri, causando la chiusura di altri tre scali nelle ultime ore. In tutto sono cinque gli aeroporti bloccati, causando gravi danni al trasporto pubblico.
Interessati dal fenomeno eruttivo il monte Raung (distretto di Bondowoso, nella provincia di East Java) e il monte Gamalama, da settimane in fermento; la scorsa settimana il vulcano Raung ha causato la chiusura dell’aeroporto di Bali, uno dei luoghi turistici più importanti del Paese. Tuttavia, nelle ultime ore la situazione è migliorata e lo scalo ha potuto riaprire.
Nel frattempo restano forti disagi in diversi altri aeroporti del Paese fra cui l’hub di Surabaya, il secondo scalo per importanza dell’Indonesia per quanto concerne il trasporto civile. Ieri sera i responsabili dell’aviazione nazionale hanno ordinato la chiusura degli aeroporti di Surabaya e Malang a East Java e Ternate nelle Molucche settentrionali, nei pressi di Gamalama. Dalla scorsa settimana restano chiusi quelli di Banyuwangi e Jember, nei pressi di Raung.
Nella giornata di ieri almeno 222 voli programmati da e per l’aeroporto di Surabaya sono stati sospesi o cancellati; quasi 28mila i passeggeri che hanno subito forti disagi o hanno dovuto riprogrammare il loro viaggio.
La ripresa dell’attività di diversi vulcani dell’arcipelago è concisa con la festa di Eid, che segna la fine del mese sacro per l’islam di digiuno e preghiera; per la ricorrenza in Indonesia, il Paese musulmano più popoloso al mondo, milioni di persone ne approfittano per prendersi un periodo di vacanza o per andare a trovare i propri cari.
Un giornalista di Jakarta di nome Kormen conferma ad AsiaNews le incertezze, i ritardi e le cancellazioni che hanno coinvolto molti voli nella giornata di ieri. P. Pantus, sacerdote della Conferenza episcopale indonesiana, è da ore bloccato all’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta, per la cancellazione del volo diretto a Bali. E per quanti hanno preferito l’automobile per lasciare la capitale la situazione non era certo migliore, con lunghe code e ingorghi sulle principali direttrici.
L'arcipelago indonesiano è formato da migliaia di isole e atolli immersi nell'Oceano Pacifico, in un'area detta dagli scienziati come "Anello di fuoco". Essa è caratterizzata da un'intensa attività tellurica e vulcanica, causata dalla collisione delle diverse placche continentali. Nella memoria della gente è ancora vivo il ricordo del devastante terremoto e del successivo tsunami che hanno colpito la regione nel dicembre 2004, con epicentro al largo dell'isola di Aceh, causando centinaia di migliaia di vittime in tutta l'Asia.