I buddisti indiani respingono il censimento religioso
Il governo ha emesso un censimento religioso che, secondo i leader della comunità buddista, registra i loro fedeli "come se fossero indù", riducendoli da 50 milioni a 800.000.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) –I leader della comunità buddista in India hanno oggi "rigettato con forza" i dati pubblicati dal governo nel suo "Censimento religioso". Secondo il documento nel Paese vi sono 800 mila buddisti ma - secondo i religiosi - questa cifra è stata "grossolanamente sottostimata", in quanto "in India vivono circa 50 milioni di fedeli buddisti".

La comunità buddista è stata analizzata per il documento da Ashish Bose – un esperto di popolazioni – che lavora per la Commissione nazionale per le Minoranze (Ncm). Bose ha scritto che la comunità è rimasta, per oltre 10 anni, "ferma a 795.500 appartenenti".

Secondo i religiosi - fra cui opera anche Tenzin Ngodupa, rappresentante del Dalai Lama in India - coloro che hanno operato il censimento sono stati "volutamente influenzati contro la comunità" ed hanno "deliberatamente registrato centinaia di migliaia di buddisti come se fossero indù".

I leader, dalla loro sede di Maharashtra, si sono dichiarati "arrabbiati" per "le deliberate omissioni del censimento che trasformano i buddisti in indù" e Tarlochan Singh – presidente della Ncm - ha dichiarato che chiederà al governo di "prendere coscienza" delle rimostranze buddiste e "rivalutare" i dati contenuti nel documento.