Ridato il passaporto all’artista dissidente Ai Weiwei. Potrà viaggiare in Germania e Gran Bretagna
di Wang Zhicheng
Ai aveva criticato l’organizzazione delle Olimpiadi e le violenze contro i migranti, bollando come “gangster” i leader del Partito comunista cinese. E’ stato accusato di evasione, traffico di valuta, pornografia, ma senza processo. Il gesto di Pechino visto come un espediente per rabbonire l’opinione pubblica europea prima del viaggio di Xi Jinping.

Pechino (AsiaNews) - Dopo quattro anni dalla confisca, l’artista e dissidente Ai Weiwei ha ricevuto indietro il suo passaporto. In tal modo egli potrà recarsi in Germania, a trovare suo figlio, e in Gran Bretagna per una nuova esposizione delle sue opere, famose in tutto il mondo.

Ai era stato arrestato per tre mesi nel 2011, senza alcuna accusa. In seguito, il suo studio artistico è stato penalizzato ed egli stesso accusato di traffico di valuta e di pornografia, anche se non è mai stato portato in tribunale.

Il ritiro del passaporto, avvenuto all’inizio del 2012, è un provvedimento tradizionale riservato ai dissidenti che coi loro giudizi potrebbero imbarazzare il Partito comunista nei loro viaggi all’estero.

Ai Weiwei è stato fra i collaboratori del design dello stadio “Nido d’uccello”, divenuto un simbolo delle Olimpiadi 2008 di Pechino. Prima e durante i Giochi, Ai ha accusato gli organizzatori delle Olimpiadi di non considerare le violenze contro gli operai migranti che vi avevano lavorato e bollato come “gangster” i leader cinesi.

La Britain’s Royal Academy of Arts ha fatto sapere che Ai andrà a Londra in settembre, per una esposizione dei suoi lavori. Il presidente Xi Jinping andrà a Londra in ottobre. Alcuni sospettano che il ritorno del passaporto abbia come scopo quello di ammorbidire l’opinione pubblica europea ed eliminare contestazioni contro Xi.

Pechino aveva messo Ai nella lista nera per molto tempo, proibendo sue citazioni nei media. Ma il mese scorso, per la prima volta, ha permesso una mostra dedicata solo alle sue opere a Pechino.