Manila, ecologisti contro il governo Aquino: Dipendiamo dall’inquinamento
Nel corso del suo mandato, il presidente ha approvato la messa in opera di 27 miniere di carbone e ha concesso 118 permessi per aprirne altrettante. Al momento vi sono 15 miniere in fase di completamento. Basandosi su questi dati, entro il 2030 le Filippine dipenderanno al 70% dalle energie inquinanti

Manila (AsiaNews/Cbcp) – Un gruppo di attivisti impegnati nel campo dell’ecologia ha attaccato il governo Aquino, colpevole di non aver messo in campo politiche climatiche in grado di salvare le Filippine dalla dipendenza dall’energia inquinante. Il Philippine Movement for Climate Justice ha pubblicato un lungo documento in cui punta il dito contro l’amministrazione. “Noi – dice il coordinatore nazionale Gerry Arances – non dimenticheremo mai con quanta arroganza abbia eliminato dal budget 2013 le risorse per le energie rinnovabili”.

Ma non si tratta soltanto di questo. L’esecutivo guidato da Aquino “ha approvato la messa in opera di 27 miniere di carbone e ha concesso altri 118 permessi per aprirne altre. Al momento vi sono 15 miniere in fase di completamento. Basandoci su questi dati, entro il 2030 la nostra nazione dipenderà al 70% dalle energie inquinanti”.

Aaron Pedrosa, Segretario generale del gruppo, invita le industrie energetiche “a convertirsi. Dobbiamo combattere gli effetti negativi del cambiamento climatico, soprattutto per la salvaguardia delle comunità più vulnerabili delle Filippine. Vorrei ricordare al presidente che vi sono due leggi, del 2008 e del 2009, che trattano questi argomenti e che vengono ignorate in maniera costante”.

Ma non si tratta soltanto dell’ambiente: “Basta guardare al recente disastro di Semirara, dove nove minatori sono morti sottoterra, per capire in maniera chiara quanti siano i pericoli dell’industria mineraria per la vita umana e per le comunità che vengono esposte all’inquinamento dell’aria e dell’acqua”.