In centinaia manifestano contro il ministero dell’educazione dopo il suicidio di uno studente
Lin Kuan-hua, 20 anni si è tolta la vita ieri. Era stato incriminato dopo l’assalto al ministero dell’educazione. La madre del giovane suicida chiede a tutti gli studenti di non seguire l’esempio del figlio. Chiese le dimissioni del ministro Wu Se-hwa.

Taipei (AsiaNews/Agenzie) - Centinaia di giovani si sono radunati  nella notte davanti al ministero dell’educazione per chiedere le dimissioni del ministro dopo che è stata diffusa la notizia del suicidio di uno dei leader studenteschi.

Lin Kuan-hua, 20 anni, si è tolta la vita ieri mattina. Insieme ad altri 30 studenti, era stato incriminato dell’assalto al ministero dell’educazione. Lin è stato anche portavoce del gruppo che domanda la revisione del curriculum degli studi giudicato troppo “cinesizzato” per piacere a Pechino.

“Non permetteremo che Lin Kuan-hua sia morto invano!”; “Riformare il curriculum degli studi”; “Dimissioni per il ministro” sono alcuni degli slogan urlati dai dimostranti che, ad un certo punto, hanno anche distrutto parte del cancello di confine del ministero. Una parte degli studenti è rimasta sul luogo fino al mattino di oggi.

E’ probabile che a causare la morte di Lin sia stato un certo pessimismo per i fatti dei giorni scorsi.  Egli aveva abbandonato una scuola professionale lo scorso giugno ed era stato accusato di violenze e danni ad edifici pubblici. In più, le pressioni verso il ministero dell’educazione sembravano non avere alcun successo.

In una conferenza stampa preparata dal ministero, la madre di Lin, ha chiesto a tutti i giovani di non seguire il suo esempio: “Non voglio vedere – ha aggiunto - un altro incidente simile a quello capitato a Kuan-hua”.

Ieri, il ministro dell’educazione Wu Se-hwa, si era recato alla casa della famiglia Lin per porgere le sue condoglianze.

Huang Kun-hui, presidente del sindacato taiwanese Solidarity Union, ha chiesto al ministero dell’educazione di far cadere tutte le accuse contro gli studenti e mostrare responsabilità dando le dimissioni.