Mons. Barwa: Sacerdoti del Kandhamal, testimoni di speranza per la Chiesa universale
di Nirmala Carvalho
Il vescovo di Cuttack-Bhubaneswar ha celebrato la festa di san Jean-Mary Vianney, patrono dei parroci, con 87 sacerdoti diocesani. Colpiti dai pogrom anticristiani (2008), questi preti hanno “toccato le ferite di Cristo attraverso quelle del loro popolo”.

Mumbai (AsiaNews) – “I miei fratelli nel sacerdozio sono un segno, per la Chiesa universale, del modo in cui le sofferenze e le battaglie ci trasformano come preti. Sono ‘pieni di gioia’, anche se siamo afflitti e viviamo in Kandhamal, nell’incertezza”. Lo ha detto ad AsiaNews mons. John Barwa svd, arcivescovo di Currack-Bhubaneswar (Orissa), in occasione delle celebrazioni per la festa di san Jean-Mary Vianney, patrono dei parroci. Insieme a 87 sacerdoti diocesani, il presule ha festeggiato la ricorrenza nel centro pastorale Divyajyoti di Kandhamal.

Nel centro pastorale si è consumato uno degli orrori dei pogrom anticristiani del 2008 compiuti in Orissa dai radicali indù. L’allora direttore, p. Thomas Chellan, venne picchiato, malmenato, ferito e denudato con bastoni, piedi di porco, asce e lance. La suora che era con lui, suor Meena Barwa (nipote del vescovo, ndr), subì gli stessi soprusi, per poi essere vittima di uno stupro di gruppo. Il tutto sotto gli occhi della polizia, mai intervenuta a fermare la barbarie.

Raccontando ad AsiaNews la celebrazione, mons. Barwa spiega: “La comunione fraterna e la solidarietà fra i nostri sacerdoti sono state davvero una grazia divina e una benedizione. I miei fratelli continuano a trovare forza e consolazione nei Sacramenti e nelle preghiere, fonte da cui attingono per continuare a servire gli ultimi e i più emarginati”.

“Come dice papa Francesco – aggiunge – ciascuno dei miei sacerdoti ha ‘l’odore delle pecore’ e ha toccato le ferite di Cristo attraverso quelle del suo popolo, e questo ha rafforzato la sua fede e la sua vocazione. Noi siamo testimoni di speranza”.