Raid contro chiese domestiche nella provincia di Jilin: 100 protestanti in arresto

Hong Kong (AsiaNews/Caa) – La polizia ha arrestato 600 cristiani protestanti in uno delle maggiori retate degli ultimi mesi nella provincia di Jilin (nord est della Cina).

Molti degli arrestati sono stati rilasciati, ma almeno 100 rimangono ancora in prigione.

Secondo la China Aid Association (Caa), un'organizzazione a sostegno dei cristiani perseguitati, verso la fine di maggio la polizia e la pubblica sicurezza hanno compiuto dei raid in contemporanea in 100 chiese domestiche nella zona di Changchun, la capitale della provincia di Jilin. Almeno 600 fedeli e leader sono stati fermati. La maggior parte è stata rilasciata dopo 24 o 48 ore. Ma vi sono ancora 100 leader protestanti, inclusi alcuni professori dell'università di Changchun, che sono tenuti ancora in detenzione.

Fra gli arrestati vi era anche Zhao Dianru, 58 anni, uno dei leader più prestigiosi. Zhao era stato preso il 22 maggio alle 5 di mattino nella sua casa e trascinato nella prigione di Jiutai. Il 6 giugno è stato rilasciato. Secondo alcune fonti citate da Caa, il motivi ufficiali del suo arresto non sono "religiosi" o legati ad attività religiose: egli è stato preso per "uso di mezzi illeciti per istigare e disturbare la stabilità sociale". Durante il raid nella sua casa, la polizia ha confiscato circa 20 scatole di libri religiosi. Zhao era responsabile di circa 18 chiese domestiche. Il governo gli aveva chiesto per tre volte di entrare nella chiesa protestante ufficiale, ma lui si è sempre rifiutato.

Alcune fonti affermano che studenti universitari, professori e giovani intellettuali sono fra i maggiori frequentatori delle chiese domestiche sotterranee. Il raid sembra essere parte di una campagna per eliminare l'influenza delle chiese protestanti nelle università.

Lo scorso 1° marzo la Cina ha promulgato i nuovi regolamenti religiosi. Diversi analisti pensavano che le nuove direttive avrebbero portato a minori restrizioni verso le chiese non registrate, ma i molti raid di queste settimane contro protestanti e cattolici mostrano che la politica non è cambiata.

Le chiese domestiche sgominate dalla polizia non appartengono allo stesso gruppo e non sono affiliate a qualcuna delle chiese protestanti sotterranee più diffuse. Esse sono formate da gruppi di fedeli indipendenti, che raccolgono migliaia di membri e decidono di non registrare le loro attività religiose presso il governo.

In Cina l'espressione religiosa è permessa solo in luoghi e con personale registrato presso l'Ufficio governativo degli Affari religiosi. Tutte le attività non registrate sono considerate illegali.