Cina, la produzione industriale cala al ritmo più veloce degli ultimi 6 anni
I dati del Pmi sono in contrazione per il sesto mese consecutivo. Il punteggio è il più basso registrato dal 2009, in piena crisi economica globale. Le Borse di tutto il mondo sono in rosso, si teme un nuovo venerdì nero.

Pechino (AsiaNews) – L’attività industriale cinese è crollata di nuovo in agosto, e mostra i segni di contrazione più veloci degli ultimi sei anni. La lettura finale dell’indice Pmi manifatturiero di agosto 2015 pubblicata da Caixin e Markit Economics riporta un punteggio di 47,1 punti contro i 47,8 di luglio. I valori sotto il 50 indicano una contrazione del settore, quelli superiori valgono per la crescita.

Con il calo della domanda interna e delle esportazioni, le Borse di tutto il mondo rischiano un nuovo venerdì nero. Il timore è che l’economia cinese si stia impostando su un rallentamento graduale e continuo, forse addirittura con il benestare del governo di Pechino che teme l’esplosione di possibili bolle, finanziarie o economiche.

Rimane il fatto che il punteggio odierno è il più basso registrato dal marzo 2009, quando la nazione si trovava nel pieno della crisi finanziaria globale, e il sesto consecutivo al di sotto dei 50 punti.

All'inizio di agosto, i dati ufficiali sulla crescita economica della Cina nello scorso trimestre hanno mostrato un ulteriore rallentamento: nonostante questa sia stata pari al 7%, il dato rimane il più debole dal 2009.

Nel 2014, quindi, l'economia cinese è cresciuta al ritmo più lento dal 1990. È cresciuta del 7,4%, ma ha mancato il suo obiettivo di crescita annuale del 7,5% per la prima volta in 15 anni. I numeri non aiutano la stabilità del settore, neanche dal punto di vista internazionale. Dal giugno 2015, le Borse del continente vivono una estrema volatilità, minando la fiducia degli investitori e limitando le possibilità di espansione.