Morto a Beirut uno dei manifestanti, la chiusura della discarica di Naameh divide il governo
Il gruppo “You Stink”, che organizza la protesta annuncia il rinvio della manifestazione prevista per oggi. Dietro alla vicenda c’è chi vede la mano dell’Iran che preme sull’anello debole del mondo arabo, il Libano, per opporsi al tentativo di Arabia Saudita e Turchia di ridurne l’influenza regionale, dopo il raggiungimento dell’accordo sul nucleare.

Beirut (AsiaNews) – E’ morto uno dei 20 manifestanti feriti ieri durante le proteste del movimento “You Stink” (Tu puzzi) che hanno visto migliaia di persone scontrarsi con le forze dell’ordine al centro di Beirut (nella foto). Il gruppo ha annunciato stamattina che ha rinviato la manifestazione già programmata per oggi e che spiegherà in una conferenza stampa prevista nel pomeriggio i motivi di tale decisione.

La campagna “You Stink" è nata in seguito alla decisione del governo di chiudere la discarica di Naameh, decisione che ha provocato grandi cumuli di spazzatura in città. Sostenuto da larghi strati dell’opinione pubblica, il gruppo chiede al governo la riapertura della discarica e non è chiaro l’atteggiamento di coloro che abitano nelle vicinanze del sito, secondo i quali la vita quotidiana è insopportabile e accusano problemi di salute causati dai gas prodotti dalla discarica..

Il governo non è finora riuscito a prendere una decisione sulla gestione dei rifiuti a causa di contrasti interni. E secondo quanto scrive oggi il quotidiano As Safir, il presidente del Parlamento, Nabih Berri ha esortato il primo ministro Salam Tammam a trovare il modo per riaprire la discarica di Naameh.

Dietro alla vicenda della discarica, c’è chi vede la mano dell’Iran, che preme sull’anello debole del mondo arabo, il Libano, per opporsi al tentativo di Arabia Saudita e Turchia di ridurne l’influenza regionale, dopo il raggiungimento dell’accordo sul nucleare.