Andhra Pradesh, la Natività di Maria "occasione di carità cristiana per i poveri"
di Benigna Menezes*
I festeggiamenti cadono il giorno dell’8 settembre. La messa solenne presieduta da mons. Jayarao Polimera, che ha anche lodato i parrocchiani per la lunga preparazione dell’evento. Un ricordo per mons. John Mulagada, che ha fatto edificare 17 torri di preghiera mariana, basiliche e santuari. Le Missionarie dell’Immacolata hanno donato fondi per la nuova chiesa parrocchiale. Le Sorelle hanno aperto nel 1962 il primo lebbrosario dello Stato indiano.

Vijayawada (AsiaNews) - Migliaia di persone, tra cui oltre 2mila poveri, sono accorse alla cappella ospedaliera nei pressi della parrocchia di Arogyamatha ad Eluru (Stato indiano dell’Andhra Pradesh) per celebrare la festa della Natività di Maria, che ricorre l’8 settembre. Mons. Jayarao Polimera ha presieduto la liturgia solenne, al termine della quale ai bisognosi è stato distribuito un pasto caldo preparato per l’occasione.

La parrocchia è frequentata di solito da poche famiglie cristiane, mentre per la ricorrenza si è assistito ad un’affluenza senza precedenti (v. foto). I presenti sono giunti da ogni parte della città per ricevere la benedizione di Maria, venerata a livello locale con il nome di “Madre della buona salute”.

Il vescovo è stato interrotto più volte dal fervore dei credenti e ha lodato lo sforzo dei parrocchiani per aver organizzato una festa lunga dieci giorni, composta da una novena di preghiera e di recita del rosario e culminata con la Messa. Egli ha detto: “Dio ha compiuto la salvezza dell’essere umano attraverso l’intercessione di Maria Madre di Cristo”.

Mons. Polimera ha ricordato il defunto mons. John Mulagada, primo vescovo di Eluru e molto devoto alla Vergine, che ha fatto edificare 17 torri di preghiera dedicate alla Madonna e vari centri liturgici in tutta la diocesi, insieme a basiliche e santuari. “Nel primo di questi santuari - ha detto - si venera la Madonna di Velankanni [“Nostra Signora della Salute” - ndr], a pochi passi da questa cappella dove ora ci troviamo”.

Il prelato ha incoraggiato la costruzione della nuova chiesa parrocchiale, i cui fondi sono stati donati dalle Sorelle Missionarie dell’Immacolata (Msi, congregazione femminile associata al Pontificio istituto missioni estere), le prime anche ad aver aperto nel 1962 un centro sanitario per la cura della lebbra e altre malattie infettive.

Suor Vincent, responsabile provinciale delle Missionarie, riferisce ad AsiaNews che il Damian Leprosy Centre è stato il primo centro medico di questo tipo nella zona. “Mons. Ambrose de Battista - ricorda la suora -, defunto vescovo emerito di Vijayawada, e gli altri missionari erano preoccupati per i tanti mendicanti che gridavano nelle strade, con i loro corpi rovinati dalle malattie. Per questo motivo hanno chiesto alle Missionarie dell’Immacolata di prendersi cura dei poveri e dei malati della città di Eluru”.

Aperta all’inizio in una casa in affitto con il tetto di paglia, la clinica oggi è un ospedale attrezzato per la cura e la prevenzione di malattie infettive come la lebbra, l’HIV/Aids, la malaria. La struttura offre cure geriatriche agli anziani abbandonati, mentre i figli e gli orfani dei malati di Aids alloggiano in case separate. L’ospedale si sostiene con la carità delle famiglie cattoliche.

*Missionaria dell'Immacolata, Congregazione femminile associata al Pontificio istituto missioni estere (Pime)