Hanoi stringe i rapporti con Tokyo per frenare la Cina, in attesa di Obama e Xi Jinping
di Paul N. Hung
Il Segretario generale del partito comunista del Vietnam รจ in visita in Giappone fino a domani. Cooperazione geopolitica ed economica i temi discussi col premier Abe. Tokyo, primo investitore straniero nel Paese, ha garantito il finanziamento di nuovi progetti di sviluppo. In primo piano anche la difficile situazione nel Mar Cinese meridionale. Entro la fine dell'anno, ad Hanoi dovrebbero arrivare in visita Xi Jinping e Barack Obama.

Hanoi (AsiaNews) – Migliorare la cooperazione nell’educazione e nella formazione professionale, potenziare lo scambio in scienza e tecnologia, cultura, turismo, politica del lavoro, protezione ambientale, preparazione ai disastri naturali, difesa e sicurezza. È questo l’obiettivo della visita che Nguyen Phu Trong, Segretario generale del partito comunista vietnamita, sta compiendo in questi giorni in Giappone e che terminerà domani. L’incontro col primo ministro Shinzo Abe ha anche una portata geopolitica, in quanto rafforzerebbe l’asse “anti-Pechino” di Hanoi e Tokyo, nella cornice delle tensioni nel Mar Cinese meridionale.

Negli ultimi anni, il Giappone è diventato il primo investitore straniero in Vietnam e il suo quarto partner commerciale. Nei primi quattro mesi del 2014, gli scambi tra i due Stati hanno raggiunto la cifra di 8.537 miliardi di dollari. Tokyo è inoltre il più generoso donatore di fondi per lo sviluppo nel Paese: tra il 1992 e il 2012 il Giappone ha concesso ad Hanoi 24 miliardi di dollari in prestito e ne ha garantiti altri 1,7, insieme ad una concessione da 100 milioni di yen (830mila dollari) per la costruzione di una superstrada da nord a sud del Vietnam.

Nella conferenza stampa congiunta con Shinzo Abe, Nguyen Phu Trong ha dichiarato che i due hanno “condiviso preoccupazioni per la complessa situazione che si è creata di recente nel Mar del Giappone”, con palese riferimento alla costruzione di piste di atterraggio cinesi in arcipelaghi contesi e agli episodi di frizione con la marina vietnamita. Tokyo e Hanoi hanno ribadito che le dispute marittime vanno risolte in modo pacifico e in base al diritto internazionale. Le parti in gioco devono applicare la Convenzione sulla Legge marittima delle Nazioni Unite (Unclos) del 1982. Per garantire la stabilità nei mari, Tokyo ha promesso di incrementare le consegne di navi da guerra ad Hanoi.

Le preoccupazioni per la situazione nel Mar Cinese meridionale sono condivise anche dagli Stati Uniti. Entro la fine dell’anno il presidente Barack Obama visiterà Hanoi, per celebrare il 20mo anniversario dei rapporti diplomatici col Vietnam. Qualche mese fa Washington si è detta pronta a stanziare milioni di dollari per finanziare il riarmo di Hanoi nei mari, in chiave anti-Pechino.

Nello stesso periodo, in autunno, ad Hanoi è atteso anche il presidente cinese Xi Jinping. È la prima visita di questo tipo in Vietnam da 10 anni a questa parte e potrebbe avvenire nei giorni seguenti il summit dell’Asia Pacific Economic Cooperation (Apec), che si terrà a Manila a novembre.

Quello che spetta ai diplomatici vietnamiti è un lavoro di precisione, per cercare di non guastare del tutto i rapporti con la Cina, mantenendo intatta la fiducia di Stati Uniti e Giappone.