Leader cristiani delle due Coree si incontrano a Pyongyang per parlare di pace
Il Consiglio nazionale delle chiese della Corea del Sud (Ncck) ha annunciato che rimarranno nella capitale del Nord per sette giorni. Insieme a loro alcuni delegati del Consiglio mondiale delle Chiese. Lo scopo del forum è discutere “come promuovere la pace e gli scambi fra le Chiese” nella penisola.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – I leader cristiani delle due Coree si incontreranno a Pyongyang il prossimo 24 ottobre per discutere su come promuovere la pace nella penisola coreana e come migliorare gli scambi fra le Chiese. Lo ha confermato oggi uno degli organizzatori sudcoreani. Il Consiglio nazionale delle Chiese della Corea del Sud (Ncck) ha annunciato che rimarranno nella capitale del Nord per sette giorni. Insieme a loro alcuni delegati del Consiglio mondiale delle Chiese cristiane (Wcc), un’organizzazione che riunisce le denominazioni protestanti e ortodosse di tutto il mondo.

All’incontro parteciperà anche la Federazione cristiana coreana, del Nord. Il titolo del meeting è “Forum ecumenico per la pace, la riunificazione e la cooperazione per lo sviluppo della penisola coreana”. Un funzionario del Ncck ha spiegato ai media: “Questo incontro nasce da una risoluzione adottata dopo l’Assemblea plenaria della Wcc che si è svolta a Busan nel 2013. Discuteremo di pace e di come promuovere scambi e cooperazione con le chiese della Corea del Nord”.

Il forum nasce nel 2006 grazie all’impegno delle tre parti. La sua prima denominazione ufficiale era “Un consorzio per lo sviluppo della società nordcoreana”, ma è stato rinominato per includere anche le chiese di tutto il mondo nel processo di pace e riunificazione inter-coreana.

Pyongyang dichiara che la libertà religiosa è presente nel Paese e garantita dalla Costituzione: cifre governative ufficiali parlano di circa 10mila buddisti, 10mila protestanti e 4mila cattolici. Le stime del governo si riferiscono solo ai fedeli iscritti nelle associazioni riconosciute. A Pyongyang ci sono 3 chiese, 2 protestanti e 1 cattolica. Secondo fonti di AsiaNews, in queste chiese protestanti si fa molta propaganda al regime, e all'interno operano pastori che paragonano il "caro leader" Kim Jong-Il ad un semidio. Nell'unica chiesa cattolica non opera alcun prete, ma vi si svolge solo una preghiera collettiva una volta a settimana.