Migranti: la risoluzione Ue, “ridicola in confronto alla grandezza del problema”
I ministri europei degli interni hanno votato a maggioranza la ridistribuzione di 120mila migranti da Italia e Grecia nei 28 Paesi dell’Unione. Gli Stati del sud-est hanno votato a sfavore. Siriani, eritrei e irakeni avranno la precedenza sugli altri. Juncker: “Servono sforzi maggiori, Libano e Giordania fanno molto più di noi”.

Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) – Il Consiglio dei ministri degli interni dei Paesi dell’Ue ha approvato ieri un documento che prevede la ridistribuzione di 120mila migranti da Italia e Grecia nei 28 Stati dell’Unione. La decisione è stata presa a maggioranza, con il voto contrario di Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. La Finlandia si è astenuta. Una proposta per il ricollocamento di altri 54mila rifugiati dall’Ungheria è stata rifiutata.

Da mesi non si ferma l’ondata di profughi provenienti dall’Africa e dalle zone di guerra del Medio Oriente che giungono in Europa fuggendo da povertà e violenza, in cerca di asilo e di un futuro migliore. La risoluzione di ieri è la prima con la quale l’Unione Europea regolamenta la ridistribuzione delle centinaia di migliaia di persone tenute in campi d’accoglienza.

La mancata unanimità nella votazione rende evidente la spaccatura tra i Paesi dell’Unione europea nei confronti di questo tema, con gli Stati del sud-est che continuano a rifiutare ogni soluzione che comporti un’accoglienza di migranti nei propri confini. Robert Fico, premier slovacco, ha dichiarato: “Fino a quando sarò primo ministro, le quote obbligatorie non saranno applicate sul territorio slovacco”. “Solo il futuro mostrerà quanto questo [documento] sia un errore”, ha aggiunto Milos Zeman, presidente della Repubblica Ceca.

I 120mila migranti da ricollocare sono quelli approdati negli ultimi mesi sulle coste italiane e greche, proveniente da Asia e Africa, “in chiaro bisogno di protezione internazionale”. La priorità sarà data a siriani, eritrei e irakeni. Nel primo anno, verranno distribuiti nei Paesi dell’Unione 15.600 persone dall’Italia e 50.400 dalla Grecia. I rimanenti 54mila si muoveranno tra un anno, e le quote di provenienza saranno decise in base alle necessità dei due Stati ospitanti.

I 28 Paesi dell’Ue non potranno rifiutarsi di accogliere i migranti assegnati, ma potranno solo chiedere una dilazione per allestire al meglio le strutture per un 30% della quota, che sarà assegnata in base a livello economico e numero di richieste di asilo ricevute finora da ogni Paese. La multa per i trasgressori è lo 0,002% del Pil. Gli Stati riceveranno 6mila euro per ogni migrante accolto.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker giudica non sufficiente l’ampiezza della manovra approvata: “120mila rifugiati? Siamo ridicoli data la grandezza del problema. Mi chiedo se i libanesi o i giordani [in Libano il numero di rifugiati è pari al 50% della popolazione ndr] capiscano quello di cui stiamo parlando. Il bilancio dell’Unione europea deve reagire alla crisi dei migranti. Abbiamo bisogno di maggiori risorse dove c’è necessità, ad esempio per Frontex”.

Secondo il dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) il numero di migranti in Europa raggiungerà un milione entro il 2015 (contro i 630mila dell’anno scorso) e rimarrà su questi livelli per quasi un decennio. L’Unione europea stima che, dei circa 500mila migranti che hanno già raggiunto i suoi territori quest’anno, 350mila siano idonei a ricevere asilo o una qualche forma di protezione internazionale. Le proiezioni delle Nazioni Unite parlano di circa 4 milioni di rifugiati siriani in Libano, Giordania e Turchia che sarebbero pronti a venire in Europa nei prossimi mesi.