Cina, il Pil del terzo trimestre al 6,9%: sotto la soglia prevista dal governo
I dati economici del 2015 sono tutti in negativo, e la crescita generale ne risente: è il dato peggiore degli ultimi sei anni. Gli analisti si dividono sulla “necessità” di nuove misure espansive imposte dal governo centrale, che potrebbero risollevare i mercati oppure creare nuove bolle.

Pechino (AsiaNews) – Dopo nove mesi di indicatori negativi, arriva la conferma che il Prodotto interno lordo cinese è sotto le aspettative. Persino i dati dell’Ufficio nazionale di statistica – più volte accusato di ritoccare le cifre su ordine del governo – riportano il terzo trimestre del 2015 al 6,9%. Per quanto il dato sia comunque un miraggio per le economie europee, è comunque al di sotto della soglia minima del 7% di crescita fissato dall’esecutivo all’inizio dell’anno.

Si tratta del dato peggiore degli ultimi sei anni, e porta la media dei primi nove mesi del 2015 al 6,96%. Gli economisti ritengono “davvero difficile” che la situazione generale possa cambiare in maniera sostanziale nell’ultimo trimestre. Gli osservatori sono divisi sulle opzioni che il governo si trova davanti. L’esecutivo ha già abbassato per cinque volte i tassi d'interesse dallo scorso novembre, e potrebbe ora prendere nuove misure espansive come l’iniezione di liquidità o l’acquisto massiccio di azioni delle compagnie di Stato.

Ma se per alcuni analisti queste scelte potrebbero risollevare i mercati, per altri si rischia soltanto una nuova bolla, soprattutto del settore finanziario. Molti esperti insistono sulla necessità di alzare i salari minimi per far ripartire gli acquisti interni, ma in questo modo si rischia di delocalizzare la produzione industriale verso altri Paesi con manodopera meno costosa.

Il rischio ora è che la crescita debole generi disoccupazione e proteste popolari. Altro dato negativo è il calo della produzione industriale al 5,7% su base annua. È invece cresciuto del 10,9% l'indice delle vendite al dettaglio, indicatore chiave delle spese dei consumatori. Gli investimenti del governo sulle infrastrutture sono cresciuti del 10,3% tra gennaio e settembre. Esse sono un segno degli sforzi di Pechino nel voler rilanciare la crescita ai livelli cui aveva abituato il mondo negli ultimi anni.