Cina divisa dal maltempo: a sud inondazioni, a nord siccità

In 7 giorni piogge torrenziali e frane hanno ucciso 21 persone nelle regioni meridionali del Paese; il maltempo ha causato danni  a oltre 2 milioni di persone. Nelle regioni settentrionali, caldo record e siccità.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le violente inondazioni causate dalle piogge torrenziali che in questi giorni stanno colpendo la Cina hanno ucciso 21 persone e danneggiato oltre 2 milioni in 7 giorni. I violenti rovesci hanno colpito in particolare le regioni meridionali del Guangdong, Guangxi, Fujian, Jianxi e Zhejiang ed hanno distrutto case e raccolti.

La provincia più colpita è stata il Guangxi: secondo dati ufficiali qui sono morte 7 persone, oltre 1,52 milioni le persone colpite, con danni economici per 369 milioni di yuan (oltre 36 milioni di euro). Nel Fujian sono morte 7 persone e 210 mila sono state evacuate nella sola giornata di lunedì 20. Al momento le ferrovie e le strade sono bloccate dal fango e sono interrotte le forniture energetiche. Zhang Jinhong, rappresentante dell'ufficio Affari civili della città di Nanping (Fujian), ha dichiarato che la zona necessita in maniera urgente di cibo, medicinali e vestiti. "Le frane causate dalle piogge – ha aggiunto – hanno bloccato ogni via utile per i trasporti".

A Liuzhou, nel Guangxi, domenica 19 sono morte 4 persone: secondo un rappresentante dell'ufficio Affari civili del posto si stanno distribuendo i primi generi di soccorso ma "l'elettricità in alcune regioni è interrotta e così è impossibile avvertire i locali". Nel Zhejiang 72 industrie hanno dovuto chiudere per "cause di forza maggiore" e 16 stazioni idro-energetiche sono state gravemente danneggiate.

Secondo i meteorologi, nei prossimi 3 giorni si abbatteranno sulle regioni centro-meridionali del Paese "piogge peggiori".

Opposta la situazione dall'altra parte del Paese: a Pechino si raggiungono di giorno anche i 38 gradi Celsius, ma le temperature massime si sono registrate in alcune parti delle regioni centro-settentrionali dell'Hebei e dello Shaanxi, che devono combattere anche con la conseguente siccità che sta bruciando i campi.

La municipalità di Pechino ha emesso un avviso in cui "si invitano i cittadini a rimanere nelle case fra le 11.00 e le 15.00", orario in cui le temperature toccano il massimo. Il drastico aumento delle temperature ha incrementato la richiesta di energia: negli ultimi 10 giorni le centrali elettriche del Paese hanno avuto richieste di fornitura per oltre 10 milioni di kW. E' aumentato anche il consumo di acqua: lunedì sono stati usati, nella sola capitale, circa 23 milioni di metri cubi d'acqua.