Putin propone “immunità” per i testi sacri: non possono essere giudicati estremisti
di Nina Achmatova
Il Cremlino costretto a intervenire dopo le proteste della comunità musulmana per il verdetto di un tribunale russo che ha giudicato estremisti, vietandoli, alcuni versetti del Corano. Plauso di ortodossi, musulmani e buddisti, mentre per gli ebrei si tratta di un’iniziativa “insufficiente”.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) – La Chiesa ortodossa e le altre religioni tradizionali in Russia (oltre al cristianesimo vi sono ebraismo, islam e buddismo) hanno accolto con favore la proposta avanzata alla Duma dal presidente Vladimir Putin per emendare la legge sulla libertà religiosa e sottrarre alle possibili accuse di estremismo i testi sacri delle quattro religioni. “E’ senza dubbio molto importante che lo status della tradizione sia confermato non solo dai discorsi e interventi pubblici, ma anche a livello legislativo”, ha dichiarato a Interfax-Religion Roman Bogdasarov, segretario del Consiglio inter-religioso della Russia e vice presidente del dipartimento del Patriarcato di Mosca per i rapporti tra Chiesa e società. A suo dire, “l’immunità per le scritture sacre delle religioni tradizionali in questo momento è molto rilevante alla luce delle azioni di vari provocatori compresi i rappresentanti delle autorità pubbliche”.

La mossa del Cremlino arriva dopo la protesta di una parte della vasta comunità musulmana russa per la decisione di una corte della città di Yuzhno-Sakhalinsk, nell'estremo oriente, che aveva giudicato “estremisti” dei versi del Corano, vietandone la distribuzione. Le critiche più sonore erano arrivate da Ramzan Kadyrov, controverso leader della Cecenia, la repubblica russa a maggioranza musulmana. Proprio Kadyrov è stato tra i primi a commentare con favore l’iniziativa di Putin, parlando di “passo storico” verso il consolidamento della comunità. Putin, ha scritto il leader ceceno su Instagram, “ha dimostrato che i tentativi dell’Occidente e della quinta colonna in Russia di causare conflitto tra i popoli e le religioni sono destinati a fallire”.

Il plauso alla proposta del Cremlino è arrivato anche dalla comunità musulmana, per bocca del muftì di Russia Ravil Gainutdin, e da quella buddista. La federazione delle comunità ebraiche della Russia ha invece parlato di “iniziativa legislativa insufficiente”. “Si tratta certamente di un passo verso la lotta contro il teatro dell’assurdo a cui abbiamo assistito”, ha commentato il portavoce della federazione, Borukh Gorin, secondo il quale bisogna coinvolgere di più gli esperti di teologia di ogni religione, che sono poi i rappresentanti delle diverse comunità religiose. Gorin ha messo in guardia sul fatto che ciascuna religione è fondata su più di un solo testo sacro e che quindi in questo modo non si evita che “se qualcuno vuole può trovare estremismo in qualsiasi testo teologico del Medioevo”.

La Duma, il ramo basso del parlamento russo, ha già dichiarato che sosterrà la proposta del presidente. “La Bibbia, il Corano, il Tanakh e il Kanjur, il loro contenuto e le citazioni non possono essere ritenute materiale estremista", si legge nella disposizione emanata dal Cremlino.

 In Russia una norma degli anni '90 prevede che il Cristianesimo, l'Islam, l’Ebraismo e il Buddismo sono "una inalienabile parte del patrimonio storico" del Paese.