Riprende il commercio dopo l’embargo: Mosca consegnerà missili terra-aria a Teheran
Il contratto con la Rostoc era stato sospeso nel 2010 a causa delle sanzioni Onu. L’Iran aveva chiesto un risarcimento miliardario, che ora è pronto a cancellare. Critiche di Israele e Usa. Ma Paesi europei e Stati Uniti stanno investendo in un Paese che diverrà presto un leader dell’economia.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) – La Russia ha annunciato di aver firmato un accordo per consegnare un sistema missilistico S-300 (terra-aria) all’Iran, dopo che un contratto simile era stato congelato nel 2010 a causa delle sanzioni Onu contro Teheran.

Mosca aveva già tolto lo scorso aprile il divieto di vendita del sistema missilistico, prevedendo un risultato positivo dell’accordo di Losanna, firmato da Iran e grandi potenze lo scorso luglio. La decisione russa aveva provocato le critiche di Israele e le preoccupazioni degli Stati Uniti per il contratto varato prima della fine dell’embargo, ma Mosca aveva risposto che il sistema missilistico è esclusivamente difensivo e non entra nemmeno all’interno delle merci sotto sanzioni.

Nel 2010, dopo che la Russia aveva bloccato la vendita degli S-300, l’Iran aveva denunciato Mosca a una corte di arbitrato internazionale a Ginevra, chiedendo 4 miliardi di dollari di risarcimento per un contratto dal valore di 800 milioni di dollari.

La Russia ha dichiarato che l’Iran ha promesso di annullare il risarcimento se una “prima parte” del contratto viene onorata.

Sergei Chemezov, direttore generale della Rostec, la ditta statale produttrice dei missili, ha detto che offrirà all’Iran una versione “modernizzata e aggiornata” dei missili.

Molto tempo prima che l’embargo finisse, centinaia di compagnie europee, soprattutto tedesche, hanno iniziato ad investire in Iran, considerato uno dei mercati più appetibili. Anche diverse compagnie statunitensi hanno trovato il modo di investire, insinuandosi fra le strettoie dei divieti Usa.

L’Iran con 78 milioni di abitanti, una popolazione al 70% al di sotto dei 30 anni, con un alto grado di educazione, ha tutte le potenzialità per divenire un Paese leader nell’economia regionale e mondiale.