Al Azhar: La lotta contro lo Stato islamico deve essere ideologica
Il problema del terrorismo islamico non è solo di sicurezza: occorre un controllo sull’insegnamento nelle moschee e fra gli imam per correggere le interpretazioni letteraliste e salafite del Corano. Al-Azhar si offre per un centro educativo in Europa, ma chiede anche “protezione” dagli estremisti.

Il Cairo (AsiaNews) – Occorre una lotta ideologica contro lo Stato islamico, che comprenda il dispiego di imam moderati in Europa e scuole per far crescere imam che frenino le interpretazioni estremiste del Corano.

È quanto afferma Abbas Shoman, sheikh vicario dell’università di al-Azhar, la più autorevole istituzione del mondo sunnita.

In un’intervista all’Afp, egli sottolinea che l’estremismo islamico va combattuto non solo a livello di sicurezza, ma anche a livello intellettuale. Per Shoman l’Europa e la Francia hanno bisogno di imam moderati. “Quelli che controllano il discorso religioso, loro e le loro preoccupazioni devono essere riviste”, ha detto. “Si deve essere certi – ha aggiunto - che coloro che sono responsabili del discorso religioso non stiano aiutando alla diffusione del terrorismo”.

Da mesi l’università di al-Azhar si è schierata contro lo Stato islamico e tutti coloro che giustificano le loro violenze attraverso il Corano. Lo sheikh Ahmed al-Tayyeb ha condannato le esecuzioni compiute dello SI – quella del pilota giordano bruciato vivo e quelle dei 13 giovani copti decapitati in Libia.

Alla Mecca, lo scorso febbraio egli aveva chiesto con urgenza una radicale riforma dell'insegnamento religioso fra i musulmani per contenere la diffusione dell'estremismo religioso, bollando “i concetti falsi e ambigui” dell’interpretazione letteralista del Corano, tipica dello Stato islamico e di altri Stati islamici.

Per Abbas Shoman, il discreto numero di europei che ha aderito allo SI – almeno 4mila - dimostra che nel continente si sta diffondendo una predicazione estremista. “Queste persone – ha precisato – sono carenti in educazione islamica, praticano la religione da poco tempo eppure considerano quanto fanno come un jihad (una guerra santa)”.

Shoman ha suggerito che si possa aprire in Francia un centro di educazione per gli imam, che contrasti con la visione letteralista e salafita della fede islamica. Ma – ha aggiunto – occorrerà che gli insegnanti di questo centro siano “protetti” dagli estremisti.