Un candidato cattolico per Taiwan: Voglio essere un piccolo strumento nelle mani di Dio
di Xin Yage
Chen Chien-jen, ricercatore di fama internazionale, si presenta per la vice presidenza nei ranghi del Partito democratico progressista. Ad AsiaNews racconta la sua vita, la sua conversione al cattolicesimo e il programma elettorale. “Al mondo serve pace, che è quello che vogliamo anche con la Cina continentale”.

Taipei (AsiaNews) – Candidarsi alle prossime presidenziali “è un impegno importante per un cattolico. Ho pregato e pensato molto prima di accettare, dopo aver parlato con mia moglie e con il mio vescovo. Ma ora penso di poter essere una manciata di sale nelle mani di Dio: posso dare sapore in più e contribuire al benessere del mio Paese”. Lo dice ad AsiaNews il prof. Chen Chien-jen, scelto come candidato vice presidente dal Partito democratico progressista (Dpp) di Taiwan.

Alle elezioni presidenziali taiwanesi, che si terranno il prossimo 16 gennaio, Tsai Ying-wen (蔡英文), del Dpp, ha molte probabilità di diventare la prima presidente donna della storia di Taiwan. A sorpresa ha scelto un candidato cattolico, famoso ricercatore all’Accademia Sinica, come suo candidato vicepresidente. Il prof. Chen Chien-jen (陳建仁) fa parte della comunità parrocchiale della Sacra Famiglia di Taipei, dove ogni mattina partecipa alla celebrazione eucaristica.

Per il prof. Chen, è importante rilanciare il settore dell’innovazione tecnologica e contribuire a produrre in maniera sempre più verde. Ma è soprattutto “fondamentale” impegnarsi per dare un futuro ai giovani di Taiwan. Sull’esempio di papa Francesco, un “grande pontefice” che ha ricordato ai cattolici di tutto il mondo l’importanza di essere vicini alla gente non con le parole ma con i fatti.

Di seguito il testo completo dell’intervista.

Qual è la sua storia?

Io sono nato al sud, nella provincial di Kaohsiung, a Qishan (旗山), un villaggio agricolo, dove cinquant’anni fa si era molto poveri. Poi per lavoro, mio papà si è trasferito con la famiglia a Fengshan (鳳山) e poi a Tainan, e infine io sono venuto a Taipei per i miei studi. La mia famiglia, oltre ai genitori, è composta da altri otto figli che per la maggioranza sono buddisti (佛教徒).

I miei genitori ci hanno voluto molto bene, non ci insultavano mai, al massimo dicevano “sciocco” (傻孩子) se facevamo qualcosa di sbagliato. La nostra educazione si è quindi basata sull’affetto. Mi ricordo che una volta stavo litigando con un mio fratellino; allora mamma ci ha chiamati, noi ci accusavamo a vicenda, e mia mamma ha cominciato a dire che lei non ci aveva educati bene. Da quel momento non abbiamo più litigato, perché sapevamo che questo creava sofferenza nei nostri genitori.

Anche mio papà ci ha dato molta libertà, ci ha lasciato scegliere quello che volevamo fare. Lui spesso ci ripeteva “non sono importanti i voti scolastici, la cosa più importante è la salute, ognuno deve vivere la propria vita con serenità. Non preoccupatevi dei voti migliori”. Lui nei confronti di ogni figlio non ha mai mostrato preferenze.

Anche se i miei voti erano migliori di quelli di mio fratello, lui diceva che il nostro futuro era importante allo stesso modo. Mio papà ha lo stesso atteggiamento nei confronti di ognuno dei figli e se ne sente orgoglioso in uguale maniera nonostante le nostre differenze.

Quando è diventato cattolico?

Da piccolo e da giovane non avevo avuto esperienze di cristianesimo, a casa nostra siamo buddisti, anche se io personalmente credevo che l’uomo riesce a trionfare sulla natura (人定勝天), e durante la scuola superiore secondaria mi piaceva leggere i libri dei filosofi esistenzialisti (存在主義) e ho sempre pensato che la volontà umana (人的意志) fosse la cosa più importante. Inoltre Nietzsche diceva che “Dio è morto” (上帝已死), quindi io non avevo una fede religiosa. Poi però, arrivato ai tempi dell’università, la mia fidanzata (che ora è mia moglie) partecipava alla vita parrocchiale della Sacra famiglia di Taipei, e ascoltava le omelie di padre Albert Dujardin (苑秉彝神父).

Lei si è battezzata, così io ho seguito la mia ragazza e ho cominciato a frequentare la Sacra Famiglia e qui ci siamo sposati. Quando mi sono allontanato da Taiwan per i miei studi di specializzazione, mia moglie mi ha fatto il miglior regalo, ossia la fede in Gesù: allora io ho cominciato a frequentare il catechismo, e poi sono stato battezzato lo stesso anno alla veglia pasquale.

La mia esperienza di specializzazione alla John Hopkins University negli Stati Uniti è stata anche l’occasione per approfondire la mia fede: leggevo spesso la Bibbia, l’ho letta per intero in quei mesi e sono stato toccato ancora più profondamente dalla parola di Gesù. Ho avuto ancor più forza di “affidamento” e ho incontrato numerosi “segni” nel cammino di crescita della mia fede personale.

Quindi sono tornato a Taiwan e abbiamo iniziato ad “allargare” la nostra famiglia ormai cattolica, sono nati i figli e sono stati battezzati qui alla Sacra Famiglia, hanno frequentato il catechismo per ragazzi e hanno fatto le esperienze di volontariato dei ragazzi cristiani, soprattutto nelle case per anziani. Specialmente con padre Dujardin (苑神父) abbiamo fatto le esperienze di aiuto agli anziani e ai malati.

Il catechismo offre ai ragazzi una crescita positiva nella propria personalità e nell’amore per il prossimo. Io e mia moglie ringraziamo la comunità cattolica e la parrochia per quanto abbiamo ricevuto in termini di educazione nostra e dei figli. Le mie due figlie hanno scelto una professione di servizio. La maggiore ha scelto la facoltà di infermieristica per la propria professione e si è specializzata in “cure palliative” alla università di Glasgow, dove ha studiato “cura spirituale” (靈性照顧) e “accompagnamento nel lutto” e poi è tornata a Taiwan dove appunto come professione faceva la “accompagnatrice nel lutto”. Poi è andata in Belgio all’università di Lovanio, con suo marito e i due figli.

La nostra figlia minore invece ha studiato filosofia all’università Soochow (東吳大學) qui a Taiwan e poi ha studiato il “processo di apprendimento dei diritti umani” (人權學程) e dopo la laurea ha cominciato a lavorare in un’istituzione cattolica che si prende cura delle bambine vittime di violenza domestica. Noi dicevamo “anche se non è una mamma, fa già la mamma”! A lei piaceva molto questo lavoro. Poi, dopo questo periodo, ha cominciato a lavorare per Amnesty International (國際特赦組織) nell’ambito del lavoro umanitario, per salvare le persone perseguitate in altri paesi. Si è dedicata anche ai colloqui di lavoro per le persone vittime di violenza che cercano lavoro qui a Taiwan, come era successo al sindaco di Kaohsiung, la signora Chen Chu (陳菊), o al pastore Chun Ming Kao (高俊明牧師): sono tutte persone che avevano subito violenze.

Poi è andata in Germania alla Università Humboldt per studiare “aiuto umanitario”. E infine è tornata e si è sposata, ora ha anche i figli. Lavora alla “Humanistic Education Foundation(“人本教育基金會”), quindi anche la sua è una professione di servizio. A volte lei dice: “Io non sono capace di guadagnare soldi” e io le rispondo: “Non è importante guadagnare, l’importante è fare quello che più ti appassiona”. Lei è contenta del fatto che ogni giorno fa cose che la soddisfano e che lei ama realizzare. Io ringrazio il Signore per questa mia famiglia e per il fatto di essere onorato dal loro lavoro.

Quali sono i valori che la fede le offre per la sua professione?

Io sono un epidemiologo (流行病學家) e la mia professione vuole trovare le cause delle malattie, per la salute della persona e del genere umano.

Durante la ricerca all’università io pensavo che ci sono due cose molto importanti: la prima è l’onestà, vale a dire che in ogni campo e in ogni ricerca l’importante è essere onesti, perché i talenti di un bravo ricercatore gli sono dati da Dio, il quale ci dice che l’onestà è il metodo migliore. Il ricercatore deve raccogliere molti dati per capire gli ammalati e le cause delle loro infezioni.

La seconda cosa molto importante è avere un cuore misericordioso. Un bravo ricercatore non deve solo soddisfare la propria curiosità nell’esplorare le meraviglie naturali. Io spesso dico che io sono come san Tommaso, dubito per ricercare e capire le cause e le leggi della natura, spesso metto in discussione i personaggi autorevoli, e l’obiettivo è sempre il bene del genere umano, il miglioramento della condizione dell’uomo, la protezione della natura e la riduzione dei rischi di inquinamento.

La mia ricerca iniziale era concentrata sulla malattia del piede annerito (烏腳病, blackfoot disease) nella zona costiera occidentale di Taiwan, dove i piedi delle persone diventavano neri, e non si conoscevano i motivi dell’inquinamento. Più tardi, con il gruppo di ricerca della Taiwan National University si è studiato il contenuto di arsenico nell’acqua. Il mio insegnante aveva fatto studi particolari sul fenomeno e continuando la sua ricerca ho capito che l’avvelenamento da arsenico può causare molte malattie, tra cui cancro, malattie cardiovascolari, cataratta, e ritardi nello sviluppo e nella crescita dei bambini.

I risultati della nostra ricerca sono stati pubblicati dal Dipartimento della salute americano e dalla Environmental Protection Agency negli Stati Uniti. I nostri dati sull'uso del più alto grado di contaminazione di arsenico nell'acqua potabile calcolano il livello massimo di inquinamento (maximum contaminant level). Il limite mondiale è stato così ridotto da 50 ppm a 10 ppm per proteggere la salute umana.

Anche se ho pubblicato documenti, e sono stato nominato professore, la cosa che mi rende più contento è sempre il fatto di poter aiutare le persone. In seguito, sono stato invitato in Cina, nella regione della Mongolia Interna, in India e Bangladesh per risolvere il problema dell'arsenico nell’acqua di pozzo.

Ora ci sono ancora duecento milioni di persone, nell’intera popolazione mondiale, la cui acqua di pozzo contiene un alto livello di arsenico. Spesso faccio appello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per aiutarli a ridurre il danno.

La ricerca accademica può portare benessere umano, e sono molto felice per questo, per cui ho concentrato poi la mia ricerca sulla relazione tra virus e cancro (病毒跟癌症的關係, virus induced cancer). Così ho lavorato su carcinoma epatocellulare, cancro nasofaringeo, cancro del collo dell'utero, virus dell'epatite B, virus dell'epatite C. Nello studio di questo virus, per studiare le infezioni virali, le persone già infette provano a utilizzare il farmaco per il trattamento. E ringrazio Dio per avermi dato l'opportunità di lavorare con il Dipartimento della Sanità che ha vigorosamente promosso la cura dell'epatite B e dell'epatite C.

Così, Taiwan ha potuto implementare il trattamento gratuito del virus dell'epatite nel 2003, e nel 2013 abbiamo constatato una riduzione della malattia superiore al venti per cento nei pazienti con cirrosi epatica. Come risultato di questa ricerca abbiamo elaborato un calcolatore di rischio, e ora in tutto il Sud-est asiatico stanno usando il calcolatore di rischio ideato da noi.

Dio mi ha dato la possibilità di diventare un ricercatore e di offrire i miei risultati per un piccolo aiuto al genere umano. Come dicevano Madre Teresa e San Francesco, io sono un piccolo strumento nelle mani di Dio.

Quale influsso ha papa Francesco sul suo lavoro e la sua vita?

Io vedo in papa Francesco l’immagine di Gesù. Quando lui dopo l’insediamento ha detto a tutti i fedeli in Piazza Pietro: «Io sono un peccatore, pregate per me!” ha dimostrato una profonda umiltà, e per questa ragione penso che sia un grande uomo.

È molto socievole, eletto Papa si porta da solo la propria borsa, si prende l'autobus per tornare in albergo con tutti i cardinali insieme, quindi penso che metta in pratica quello che dice: per esempio “siamo una Chiesa dei poveri”. Egli non indossa scarpe costose, non porta la croce d'oro. Lui davvero vuole servire e condividere coi poveri.

C’è un libro su papa Francesco a cui ho contribuito alla traduzione in cinese. Ho imparato molto dalla sua biografia. Papa Francesco che lava i piedi dei malati di Aids, che in Argentina non viveva in un palazzo, prendeva la metropolitana e il bus, si prendeva cura di coloro che avevano bisogno di aiuto. Per me è molto toccante.

Credo che lui sia come Gesù, che sebbene fosse figlio di Dio è venuto al mondo. Era un cardinale che viveva come gli altri, faceva molto bene e diceva “il buon pastore deve avere l’odore del gregge”, papa Francesco è davvero come il buon pastore, porta il profumo del suo gregge. Lui sta con i suoi poveri, con le sue pecore, questo per me è molto toccante, io credo che se devo diventare un buon pastore, devo imparare da lui.

Recentemente coi gesuiti della parrocchia e altri fedeli della comunità ho condiviso la mia ricerca su papa Francesco, nella quale una frase in particolare mi ha richiamato l’attenzione: “Il vero potere è il servizio”, questo può essere un programma di vita per ognuno di noi, a prescindere dal proprio “potere”: se uno è un genitore, o il direttore di una scuola, o un pastore nella comunità cristiana, o un dirigente nel servizio pubblico, deve vivere il potere come un servizio.

In papa Francesco possiamo vedere l’immagine di Gesù. Due mesi fa nel suo viaggio a New York, ho guardato il suo passaggio a Central Park in macchina. C'è una ragazza messicana che agita la mano con una lettera per il papa, lui dice di fermare la macchina, scende dalla macchina, l’abbraccia e benedice, e lei gli dà la lettera, è davvero un grande papa.

Vivendo insieme con il suo gregge dimostra davvero di essere un grande papa, e anche se la Chiesa è piena di un sacco di difficoltà, di molte strade dissestate, lui è però determinato a indirizzarla verso un futuro migliore. Penso inoltre che l'intero insegnamento francescano sia stato per me un punto importante nella mia ricerca sul papa. Per questo credo di essere molto fortunato per il fatto di avere “Francesco” come nome di battesimo.

In politica, perché  ha accettato la proposta di Tsai Ying-wen?

Io sono un ricercatore, questo è ciò che mi piace fare ed è quello che ho fatto per 30 anni. Quando Tsai Ying-wen mi ha proposto di diventare vice-presidente ho voluto chiedere prima a mia moglie, poi al vescovo, poi al presidente dell’ Academia Sinica (中央研究院), Lee Yuan-zhe (李遠哲).

Mia moglie mi ha detto che avrebbe pregato per me, e poi dopo aver pregato ha sentito l’ispirazione di Gesù ad essere sale della terra e luce del mondo. Seppur il mio talento per diventare vicepresidente di Tsai Ying-wen sia limitato, mi metto a disposizione per essere come una piccola candela nelle mani di Dio, al servizio di Taiwan.

Posso essere come una manciata di sale a disposizione di Dio, cambiando il gusto della vita di Taiwan, offrendo gusto ecologico all’intera vita politica.

Ma l'arcivescovo Hung anche mi ha ricordato che se c'è una ricerca buona dal punto di vista accademico, ma non per il bene del genere umano è una lacuna. In politica può essere molto difficile. Inoltre, ha anche detto che il papa Francesco ha incoraggiato tutti i fedeli a mettersi al servizio della politica ma non per il proprio tornaconto egoistico.

L’arcivescovo mons. John Hung (洪總主教) mi ha detto di fare un discernimento personale, chiedere l’accompagnamento di Dio, e la sua illuminazione, per capire che cosa sia giusto fare.

A Taiwan ci sono molti luoghi dimenticati in cui bisogna prendersi cura dei poveri. Tsai Ying-wen ha realmente bisogno di fare bene per risolvere questi problemi di Taiwan: se posso aiutarla, non sarebbe un peccato. Anche se il presidente Lee Yuan-zhe fondamentalmente voleva che restassi all’Academia Sinica, ha poi capito questi bisogni e le mie ragioni per un impegno in politica.

Sono tornato con mia moglie a dire all'Arcivescovo Hung di questa discussione con il presidente Lee Yuan-zhe. Dopo questo discernimento ho deciso di mettere da parte i miei studi accademici per presentarmi alle elezioni di gennaio, sperando di contribuire al miglioramento di Taiwan.

E il vostro programma politico?

Per quanto riguarda il nostro programma politico, ci sono tre punti fondamentali. Il primo è quello di una “rivoluzione politica”: speriamo di poter migliorare la politica taiwanese sia sempre migliore, diminuendo il divario tra ricchi e poveri e spingendo i giovani a prendersi sempre più cura degli anziani. Dobbiamo colmare il divario tre le aree urbane e le aree rurali, sottolineando l’importanza della democrazia e dello stato di diritto, e ponendo maggiore enfasi sul rispetto dei diritti umani.

In secondo luogo, c’è un piano per l’industria: speriamo in un ulteriore sviluppo di biotecnologia, medicina, difesa, relazioni commericiali e industria energetica pulita di Taiwan per poter migliorare la ricerca perché Taiwan possa aggiornarsi, non continuando a produrre con alto inquinamento e grande spreco di energie. Per uesto, jjdquesto, la transizione dell’industria è un fattore molto importante.

A parte la politica e la società, è ovviamente importante il rapporto tra le due sponde dello stretto, tra Taiwan e la Cina: trovare un buon dialogo, il rispetto reciproco, la comprensione reciproca, e speriamo con il resto dell’umanità, compreso il continente, di condividere la gioia della libertà e della democrazia. Con l’esempio della democrazia e della libertà di Taiwan, possiamo dirigerci alle persone, eleggere i nostri dirigenti, perché l’opinione della gente rappresenta il principio basilare, questo è ciò che vogliamo nel mondo cinese, e speriamo che questo modello di democrazia possa svilupparsi.

Ma oltre al modello di democrazia, anche la libertà è importante: la libertà religiosa, la libertà di associazione, la libertà di parola, questi sono valori universali. Quindi ci auguriamo che, attraverso i nostri sforzi, siano sempre più affermati i valori universali a Taiwan: la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani, possano svilupparsi sempre di più, e si possano poi condividere con tutto il mondo cinese.

Io credo che questo sia ciò che mi ha attratto del programma di Tsai Ying-wen, e se si può mettere in atto non solo per Taiwan ma anche per il resto del mondo cinese e il resto del pianeta ci saranno buone ripercussioni. Come un piccolo strumento nelle mani di Dio, poter servire, poter offrire l’amore di Dio e la sua pace è un’ottima occasione. Speriamo che questo pragramma politico possa far sentire l’amore di Dio alla gente di Taiwan, la sua compassione, la tolleranza e l’accettazione nei confronti di tutti i cittadini.

Negli ultimi anni a causa delle lotte di partito tra nazionalisti e progressisti e l’antagonismo etnico, c’è stato un confronto sempre più divisivo; seguendo la preghiera di san Francesco che desiderava che tutti diventassero seminatori di amore e di pace, voglio pregare: nella divisione io porti l’unione, dove c’è disperazione io porti speranza, dov’è il buio io porti la luce, dov’è odio io porti l’amore. Se la squadra di Tsai Ying-wen riesce a diventare seme di amore e pace, io penso che partecipare a queste elezioni possa essere un occasione di ascolto dell’insegnamento di Dio.

Cosa vuole dire ai giovani di Taiwan?

I miei studenti sono a contatto con concetti innovativi, inoltre sono vibranti e pieni di speranza per il futuro. Purtroppo negli ultimi anni si vede solo il salario 22K (22mila dollari taiwanesi, circa 635 euro al mese), non è facile trovare lavoro, ci sono molti laureati che non riescono a inserirsi nel mondo professionale, per cui molti si chiedono dove sia la speranza e dove il futuro. Gli ideali e gli entusiasmi iniziali sembrano declinare e scomparire.

Questo mi provoca preoccupazione ma voglio dire ai giovani: “Non abbiate paura, abbiate fiducia in voi stessi e nelle vostre capacità, attenetevi ai vostri principi e lavorate sodo per perseguirli”. Ovviamente il compito del governo è molto importante, bisogna fare molte cose, per esempio offrire migliori opportunità di lavoro, stimolare l’industria manifatturiera taiwanese ad essere originale nella ricerca e nell’innovazione, perché questo aprirà molte opportunità, per esempio chi si laurea in biotecnolgie potrà lavorare nel proprio settore, sviluppando nuovi vaccini e nuovi farmaci. Per gli ingegneri si potrà accedere al settore della difesa, all’industria dei macchinari di precisione, alla ricerca e sviluppo di strumenti sofisticati, ai veicoli elettrici, ecc.

Chi si laurea nelle facoltà umanistiche deve avere la possibilità di accedere all’industria della cultura, internet e settore IT ecc. Se nel futuro dell’informazione, delle biotecnologie e della precisione, Taiwan potrà continuare a crescere, le opportunità di lavoro di conseguenza saranno aperte e tutti devono lavorare insieme per questo obiettivo.

Una cosa che il governo dovrebbe fare è lasciare che i giovani abbiano una casa per vivere a Taiwan: nel corso degli ultimi anni nonostante la promozione della ricerca e lo sviluppo della tecnologia, purtroppo molti soldi sono stati investiti in massa nel settore immobiliare e non sono stati destinati in modo progressivo a un piano di abititabilità intelligente. Lasciar crescere troppo rapidamente il settore immobiliare non è un fenomeno normale, è la prova di una possibile bolla speculativa. Così il prossimo governo dovrà impegnarsi a offrire più residenze per i giovani, sul modello di Singapore e Corea del Sud e dei loro organi di sviluppo, in modo che le giovani generazioni non vivano una fase travagliata.

Ancora più importante, i giovani hanno la possibilità di mettere a disposizione la propria imprenditorialità, per cui dobbiamo chiederci come possiamo incoraggiare i giovani studenti, i giovani scienziati, gli esperti in discipline umanistiche e gli studenti di imprenditoria sociale? Promuovere l'imprenditorialità è fondamentale: presso l'università ci dovrebbe essere un tale corso introduttivo, piuttosto che ripetere sempre i tre principi di Sun Yat-sen, studiare cinese e inglese, è importante che i giovani sappiano come creare un business, una propria carriera.

In poche parole per la vita del giovane sono importanti i requisiti di materiali di base ma ancora più importante è la vita spirituale, amarsi e prendersi cura degli altri. Quando si ama con gioia, oltre all’arricchimento fisico, c’è arricchimento spirituale, si comprendono meglio i valori e la religione, soprattutto l'amore di Gesù, e la vita si riempie di gioia.