Due palestinesi uccisi dall’esercito israeliano. Sondaggio: meglio l’intifada del negoziato
Nella notte due palestinesi hanno attaccato a bordo di un’auto alcuni soldati impegnati in una operazione di rastrellamento. Il 14 dicembre un cittadino palestinese aveva preso di mira un gruppo di civili alla fermata di un autobus. Una ricerca elaborata da Pcpr mostra che il 67% dei palestinesi è favorevole agli attacchi.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Nella notte due cittadini palestinesi hanno lanciato la loro vettura a tutta velocità contro un gruppo di soldati israeliani, impegnati in una operazione di rastrellamento all’interno dei un campo profughi nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania. In risposta, i militari hanno aperto il fuoco uccidendo i due assalitori. Intanto un sondaggio diffuso in queste ore mostra che la maggioranza dei palestinesi è favorevole agli attacchi all’arma bianca (la cosiddetta “intifada dei coltelli) ai danni di obiettivi - militari o civili - israeliani. 

In un comunicato ufficiale, i vertici dell’esercito con la stella di David riferiscono che “nella notte, durante una operazione finalizzata all’arresto di alcuni palestinesi ricercati da tempo e di sequestro di armi nel campo di Qalandiyah, sono stati sventati due attacchi con autovetture”. Un portavoce militare e il ministero palestinese della Sanità confermano che gli  assalitori sono stati uccisi. 

In precedenza, lo scorso 14 dicembre un palestinese originario di Gerusalemme est ha lanciato a tutta velocità la propria auto contro un gruppo di persone ad una fermata di autobus alle porte di Gerusalemme.

L’assalitore, il 21enne Abed Almoshin Hassoneh, è stato ucciso a colpi di pistola mentre si trovava ancora nella sua automobile, al cui interno è stata ritrovata anche un’ascia. Nell’attacco sono rimasti feriti almeno 14 cittadini israeliani. 

Intanto, secondo quanto emerge da un sondaggio la maggioranza dei cittadini palestinesi è favorevole agli attacchi contro israeliani, perpetrati a colpi di coltello o a bordo di autovetture usate come arieti. La ricerca, condotta dal Palestinian Center for Policy and Research (Pcpr) mostra che il 67% è favorevole e solo il 31% si dice contrario. 

Negli ultimi due mesi e mezzo 119 palestinesi sono stati uccisi da militari o civili israeliani, la maggior parte dei quali “neutralizzati” in seguito a tentativi di attacchi contro israeliani. Solo il 10% degli interpellati crede che questa crisi si risolverà in modo graduale; per il 37% essa si trasformerà in una intifada armata con un’escalation progressiva di violenze.