Israele e Turchia, accordo preliminare per "normalizzare” i rapporti
Le relazioni fra i due Paesi si erano inasprite nel 2010, in seguito all’attacco israeliano alla Mavi Marmara, in cui erano morti 10 attivisti turchi. Israele promette di risarcire le famiglie delle vittime. Ankara farà cadere le accuse e le rivendicazioni verso Israele. Sul piatto anche un accordo relativo a un gasdotto.

Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Israele e Turchia hanno raggiunto un accordo preliminare sulla “normalizzazione” dei rapporti diplomatici fra i due Paesi. Le relazioni fra i due Paesi si erano inasprite nel 2010, quando Israele aveva compiuto un raid a bordo di una imbarcazione (la Mavi Marmara) diretta a Gaza per portare aiuti nella Striscia, causando la morte di dieci attivisti turchi. In base all’accordo Israele si impegna a risarcire le famiglie delle vittime, mentre Ankara farà cadere tutte le accuse e le rivendicazioni finora avanzate nei confronti di Israele. 

Al momento non vi sono conferme ufficiali dai due fronti in merito alla ripresa dei rapporti, ma alcuni alti funzionari dietro anonimato danno per certa l’intesa. L’accordo sarebbe stato raggiunto in Svizzera, nel corso di un incontro fra alti rappresentanti dei due Paesi. 

Dalle prime informazioni emerge che l’intesa prevede anche lo scambio di ambasciatori fra Israele e Turchia. 

Nel corso dell’incontro fra le due delegazioni si è discusso anche di un progetto che prevede la costruzione di un gasdotto che collegherà Israele e la Turchia; un progetto non da poco, considerando che Ankara nell’ultimo periodo è invischiata in una feroce controversia con Mosca, principale fornitore di gas, in seguito all’abbattimento di un caccia russo sui cieli siriani. 

In passato Turchia e Israele erano stretti alleati nella regione Mediorientale; il raid dell’esercito contro la flottilla ha inasprito i rapporti e determinato l’interruzione delle relazioni diplomatiche. 

Le trattative sui compensi alle famiglie delle vittime sono iniziati nel 2013, dopo che Israele aveva esteso una richiesta di scusa formale alla Turchia dietro pressione del presidente Usa Barack Obama; tuttavia, a quel primo passo non erano seguiti - almeno finora - altri passi per il riavvicinamento fra i due Stati.