Frana di Shenzhen: recuperato un migrante ancora vivo dopo 60 ore
Tian Zeming è un 19enne di Chongqing. Affianco a lui un altro migrante morto. Almeno 71 persone sono ancora disperse, anche se le autorità non hanno comunicato alcuna cifra ufficiale. Disastri a causa dell'incuria umana sono molto comuni.

Shenzhen (AsiaNews) – E’ vivo ed è salvo un giovane migrante rimasto per 60 ore sepolto sotto la frana che ha colpito un quartiere di Shenzhen tre giorni fa. Erano le 4 di stamattina quando le squadre di soccorso hanno estratto dalle macerie e dal fango Tian Zeming, 19 anni, un migrante di Chongqing. Tian ha subito detto che affianco a lui vi era un altro migrante, ma costui era già morto.

Le squadre di soccorso hanno lavorato tutta la notte, dopo le critiche della popolazione: nella notte precedente infatti, le squadre si erano riposate fermando la ricerca dalle 11 di sera alle 4 di mattina, perdendo ore preziose per cercare sepolti ancora in vita.

Le autorità non hanno ancora diffuso cifre ufficiali, ma vi sono almeno 76 persone disperse. Il ministero del territorio ha lanciato un’inchiesta sull’incidente, causato dall’uomo e dall’incuria: una montagna alta come 20 piani di un palazzo è stata accumulata negli anni, portando terra e residui di costruzioni. Resa fragile dall’altezza e dalle piogge, la montagna di fango e detriti si è riversata su impianti e residenze degli operai.

Gli incidenti per leggerezza o per incuria sulle misure di sicurezza sono molto comuni in Cina. Un anno fa alla vigilia del Capodanno, a Shanghai si è creata confusione nella folla, facendo 36 morti; in giugno un traghetto è affondato nel fiume Yangtze, provocando la morte di oltre 400 persone; in agosto a Tianjin sono scoppiati alcuni magazzini che contenevano materiali chimici velenosi, uccidendo più di 170 persone. A questo vanno aggiunti tutti gli incidenti industriali e quelli nelle miniere.