Sotto la neve, migliaia di terremotati rischiano la morte per fame
di Christopher Sharma
La neve ha ricoperto i villaggi di Laprak, Barpak e Ghyachchok, nel distretto di Gorkha. La gente non può uscire e raccogliere legna per riscaldarsi. Gli elicotteri non riescono a decollare, una fitta nebbia diminuisce la visibilità. I sopravvissuti al sisma lamentano che non sono ancora arrivati di fondi per la ricostruzione donati dalla comunità internazionale.

Kathmandu (AsiaNews) – Nevicate abbondanti si sono abbattute nella parte settentrionale del Nepal e hanno bloccato nelle loro tende più di 5mila terremotati sopravvissuti al sisma di aprile. La neve è caduta nei villaggi di Laprak, Barpak e Ghyachchok, nel distretto di Gorkha, e ha impedito agli abitanti di uscire, recarsi a lavoro o raccogliere legna per riscaldarsi. Il governo di Kathmandu ha inviato l’esercito e squadre di soccorso, che stanno trovando difficoltà a raggiungere l’area montuosa. Gli elicotteri non possono decollare e le linee telefoniche sono disturbate a causa del maltempo. Fulkumari Lama, una dei sopravvissuti, lancia ad AsiaNews un grido di appello: “Stiamo morendo di fame e di freddo. Per favore venite presto a salvarci”.

La neve ha iniziato a ricoprire i villaggi di montagna venerdì scorso (8 gennaio), dopo che pioggia e grandine avevano fatto crollare in modo drastico la colonnina di mercurio. Il governo è riuscito a organizzare le operazioni di recupero e distribuzione degli aiuti solo l’11 gennaio, ma ieri ancora nessuna squadra aveva raggiunto la popolazione.

Nel villaggio di Barpak vivono 1.372 persone in rifugi di fortuna, scampati al terremoto che ha provocato oltre 9mila vittime. Lama risiede in questo villaggio ed è stata contattata da AsiaNews per via telefonica. La donna dichiara: “Gli anziani e i bambini sono quelli che soffrono di più. Molti non hanno cibo nelle tende. Non possiamo uscire fuori. Inoltre molte tende si sono ribaltate per il peso della neve e non riusciamo a comunicare bene all’esterno perché le linee telefoniche sono disturbate”.

Uddhav Timilsina, capo del distretto, riferisce che il “governo ha dispiegato un gruppo di soccorso, che è tornato indietro e ha riferito sulle condizioni del luogo dopo la nevicata. Dal momento che l’area è ricoperta da una fitta nebbia, le operazioni di salvataggio sono molto complicate”.

Sherdhan Rai, portavoce del governo, ha detto: “Il nostro esecutivo ha intenzione di distribuire 10mila rupie [circa 86 euro – ndr] a ogni famiglia, per comprare vestiti e altro materiale”.

Le vittime però lamentano che a circa nove mesi di distanza dal terremoto, i fondi destinati alla ricostruzione [785 milioni di euro statali e 3,5 miliardi di euro dalla Conferenza dei Paesi donatori – ndr] non sono ancora arrivati. Lo scorso mese il Parlamento ha approvato la composizione dell’Autorità che dovrà gestire le donazioni.