Forti dubbi sulle statistiche cinesi: forse il Paese è cresciuto solo del 5%

La dichiarata crescita del 6,9% nel 2015 si basa su dati manipolati dalle autorità provinciali. Si tende a gonfiare gli investimenti, consumi, stipendi, commercio, progetti, entrate dalle tasse. La denuncia di Xinhua.


Pechino (AsiaNews) – La crescita economica cinese del 6,9% per il 2015, la più bassa da 25 anni, presentata dall’Ufficio nazionale di statistiche, potrebbe essere ancora più bassa. Diversi osservatori dell’economia del dragone affermano che a guardare ad altri indicatori, la crescita nel 2015 è stata molto minore.

Il South China Morning Post di oggi cita alcuni economisti (anonimi), secondo i quali tale crescita non deve aver superato il 5%.

Wang Baoan, direttore dell’Ufficio di statistiche, presentando i dati due giorni fa, ne ha difeso l’accuratezza, ma il problema sono i dati su cui egli si basa. Il mese scorso, Xinhua ha riportato la notizia che le autorità del Nordest della Cina hanno falsificato per anni i dati economici, provocando decisioni politiche distorte e gonfiando i casi di corruzione. I dati economici sono gonfiati per mostrare i successi delle autorità o dei segretari provinciali, come ai tempi di Mao Zedong. I dati vengono falsificati in molte aree: per il prodotto interno lordo, per gli investimenti, i consumi, il commercio, gli stipendi, i progetti edilizi.

Businessmen nel sud della Cina hanno dichiarato ad AsiaNews che almeno una volta all’anno essi sono invitati dalle segreterie del Partito a proporre enormi progetti e investimenti fasulli, che non si realizzeranno, ma che servono a stilare bilanci preventivi gonfiati e false entrate dalle tassazioni che superano anche il 50% del reale.