Cina, in aumento le proteste sociali

In meno di una settimana 2 alti rappresentanti governativi ammettono che la società cinese "ha dei conflitti all'interno". Gli esperti suggeriscono: "Implementare il dialogo pacifico, non la violenza".


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Per la seconda volta in 7 giorni un leader cinese ha riconosciuto apertamente che le proteste sociali in Cina sono in aumento e sono da attribuire a fattori economici, sociali e politici. Zhou Yongkang, capo della pubblica sicurezza e consigliere di Stato, ha definito le proteste di quest'ultimo periodo come "conflitti interni fra la popolazione" nati da fattori economici interni, da comportamenti sociali e da una mancanza di giustizia.

"Nonostante queste proteste siano fonte di forte preoccupazione – ha detto l'uomo durante l'incontro del Comitato permanente della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, riunita oggi a Pechino – il panico non è necessario". L'approccio giusto è di essere "pienamente coscienti della minaccia potenziale alla stabilità sociale che queste espressioni rappresentano" ed allo stesso tempo "evitare misure estreme".

Le manifestazioni di protesta in Cina, secondo i dati forniti dalla pubblica sicurezza, sono salite dalle 10 mila del 1994 ad oltre 74 mila nel 2004.

Chen ha aggiunto che le proteste contadine dello scorso periodo sono solo "la punta dell'iceberg". "Gli incidenti – dice – dimostrano con chiarezza che i coltivatori sanno come proteggere i loro diritti ed i loro interessi e come parlare contro l'ingiustizia".

Le dichiarazioni di Zhou sono in linea con quelle di Chen Xiwen, vice ministro degli Affari economici cinese, che durante la scorsa settimana - in un'intervista ad un importante quotidiano di Hong Kong - aveva ammesso di "conoscere l'instabile situazione sociale cinese".

Una fonte interna all'Istituto cinese di Scienza e Tecnologia, specializzato in questione correlate alla giustizia sociale, dichiara: "Con queste dichiarazioni , forse, [il governo] ha capito che è solo una paranoia pensare che ogni protesta miri a sovvertire la sua leadership". "Io credo – ha aggiunto la fonte – che i governanti dovrebbero implementare i metodi pacifici per cercare di fermare le proteste sociali invece di adottare sempre misure dure"