Myanmar, la giunta militare libera 249 prigionieri politici
Ma Aung San Suu Ki, leader del partito democratico e premio Nobel per la pace, rimane agli arresti domiciliari.

Rangoon (AsiaNews/Agenzie) – La giunta militare del Myanmar ha rilasciato 249 degli oltre 1300 prigionieri politici che popolano le carceri nazionali.

Tra i dissidenti liberati vi è Win Tin, giornalista di 75 anni che scontava l'arresto in cella di isolamento: per il suo caso si è battuta Reporter senza frontiere (Rsf), organizzazione internazionale che difende la libertà di stampa nel mondo. Tra i liberati anche Sein Ha Oo, un altro giornalista, che stava scontando una pena di 20 anni. Rsf ha definito la liberazione dei giornalisti "un passo verso la libertà di stampa".

Secondo fonti locali, 118 di questi prigionieri erano detenuti nel carcere di Insein, nella capitale Rangoon.

Fra i rilasciati manca Aung San Suu Ki, 60 anni, premio Nobel per la pace, figlia dell'eroe nazionale dell'indipendenza birmana, Aung San. Da 15 anni vive agli arresti domiciliari, dopo che il suo partito, l'Unione nazionale per la democrazia, aveva ottenuto una maggioranza schiacciante di consensi in un'elezione poi definita falsata e quindi invalidata dal governo.

Secondo molti analisti l'iniziativa va considerata in relazione alle proteste americane ed europee per la presidenza birmana dell'Asean (l'associazione dei Paesi del Sud Est asiatico) nel 2006. I membri dell'Asean si incontreranno a fine mese in Laos per discutere delle azioni minacciate dagli Usa qualora la presidenza di turno andasse effettivamente alla giunta birmana.