Missionarie della carità in Vietnam: Lo spirito di Madre Teresa con i fratelli poveri
di Nguyen Hung

Il prossimo 4 settembre si festeggia il Giubileo dei Volontari della misericordia. Il giorno è anche l’anniversario della morte della beata albanese e forse della sua canonizzazione. Le Missionarie della Carità di Cristo del Vietnam sono state fondate nel 1975, ma nel 1995 i comunisti le hanno cacciate dal Paese. Tornate dieci anni fa, ora operano con orfani, poveri, prostitute e malati di Aids.


Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Rivivendo lo spirito di Madre Teresa, “siamo orgogliose di essere Missionarie della Carità di Cristo. Siamo parte della famiglia religiosa della Chiesa vietnamita, e serviamo i poveri e i meno fortunati con i voti pubblici di carità, povertà e obbedienza, dedicandoci con tutto il cuore al servizio dei nostri fratelli”. Lo dicono ad AsiaNews le Missionarie della Carità di Cristo di Ho Chi Minh City, ordine religioso nato dal carisma di Madre Teresa, le cui suore festeggeranno il prossimo 4 settembre il Giubileo dei Volontari della misericordia, nel giorno dell’anniversario della morte della loro fondatrice che forse sarà anche quello della sua canonizzazione.

Le Missionarie della Carità di Cristo sono un’istituzione nata in Vietnam dopo che il governo ha proibito la presenza delle suore di Madre Teresa. In seguito, esse sono divenute il ramo locale dell’istituto internazionale.

Il legame tra Madre Teresa e il Vietnam nasce nel luglio 1973, quando l’allora arcivescovo di Saigon, mons. Paul Nguyễn Văn Bình, invita la religiosa a mandare sette seminaristi indiani per aiutare e servire i poveri del luogo. Il 30 aprile del 1975, alla caduta di Saigon (ribattezzata Ho Chi Minh City) sotto le forze comuniste, i religiosi sono costretti a fuggire a Hong Kong, ma l’arcivescovo si attiva per formare un gruppo stabile di religiose locali che seguano la spiritualità di Madre Teresa, le “Missionarie della carità di Cristo”.

Dal 1991 al 1995, la suora di origini albanesi si reca in Vietnam cinque volte. La prima visita è al governo di Hanoi, la seconda all’arcivescovo di Ho Chi Minh City, dove si ferma una settimana per incontrare le sorelle vietnamite e consigliarle nel loro lavoro coi i poveri e i meno fortunati. Durante la terza visita, nel 1994, Madre Teresa lavora insieme alle otto suore che gestiscono l’orfanotrofio di via Tú Xương 38 a Ho Chi Minh City, che accoglie migliaia di bambini abbandonati da diverse provincie del Paese.

Durante la sua ultima visita, nel dicembre 1995, Madre Teresa riceve il monito del partito comunista: tutte le suore della congregazione devono andarsene entro il 23 dicembre. Alcune sorelle ricordano le parole della Madre: “Accetteremo la volontà di Dio e impareremo da essa quello che Dio vuole da noi. Il mondo è pieno di bombe, che non possono portare la pace e la felicità alle persone. Solo l’amore e la misericordia di Dio lo possono. Sorridete, sorridete almeno cinque volte al giorno alle persone che non vogliono farlo. Fatelo per la pace!”.

Nel giugno 2006, una delegazione formata da suor Nirmala (successa a Madre Teresa dopo la sua morte), suor Lysa (vice superiora generale) e suor Leon (responsabile delle congregazioni asiatiche), verifica il lavoro delle Missionarie della Carità di Cristo e approva la loro fusione con le Missionarie della Carità internazionale, mantenendo però il nome originario. Il 28 febbraio 2008 arriva l’approvazione della Santa Sede per la costituzione permanente delle Missionarie della Carità di Cristo in Vietnam.