Cina, presentata la prima legge che riconosce e tutela la proprietà privata

La proprietà agricola può venire espropriata solo per "pubblica utilità" e con "adeguato indennizzo". Ma rimangono possibili gli abusi.


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Presentata in Cina la prima proposta di legge sul diritto di proprietà. Nel progetto è previsto il diritto alla proprietà privata e all'indennizzo in caso di esproprio: gli osservatori auspicano "che possa servire a diminuire le proteste sociali contadine, spesso motivate da veri spogli terrieri". Rimangono tuttavia "ampi" i margini di abuso da parte dei funzionari pubblici.

La proposta di legge è stata approvata a giugno dalla Commissione affari legislativi della Commissione permanente della 10ma Assemblea nazionale del popolo (Anp). Da ieri, 10 luglio, è pubblicata sul sito web dell'Assemblea per consentire a tutti di fare osservazioni entro il 20 agosto; sarà rivista e portata alla votazione finale a marzo, durante la prossima seduta plenaria dell'Anp.

La legge costituisce il primo riconoscimento formale del diritto di proprietà dei privati cittadini, in specie per gli agricoltori ai quali riconosce il diritto a un indennizzo per il caso di esproprio o utilizzo pubblico dei terreni. Negli ultimi anni i dirigenti di imprese statali hanno più volte utilizzato il potere di esproprio per perseguire vantaggi privati, invece che l'interesse pubblico, cosa che ha causato migliaia di proteste di massa. La normativa prevede la possibilità per il cittadino di rivolgersi al Tribunale per tutelare il suo diritto di proprietà e la diretta responsabilità civile, amministrativa e anche penale di chi viola questo diritto.

Molti analisti osservano tuttavia che nella legge vi sono ampi spazi di discrezionalità che possono consentire abusi. "La protezione dei diritti di proprietà - osserva Hu Xingdou, analista politico di Pechino - è la strada per consentire lo sviluppo della Cina, portato avanti soprattutto dall'attività privata": l'uomo considera la legge "un importante progresso". "Si tratta – continua – del passo fondamentale per la costruzione di una legge e di un Paese democratico".

Hu osserva però che, nonostante sia previsto un "ragionevole indennizzo" e una "adeguata sistemazione" per il cittadino – quando viene espropriato di terra e casa – non viene specificato cosa ciò significhi, come pure non è chiarito quali siano le "necessità di interesse pubblico" che giustificano l'esproprio.

"Diversi funzionari pubblici – ricorda – usano l'interesse pubblico come scusa per espropri coattivi a loro esclusivo vantaggio": a causa di questa indeterminatezza aumenta il rischio di ingiustizie e dei conseguenti disordini sociali. Per Hu l'unica vera soluzione per tutelare la proprietà privata consiste in un sistema giudiziario indipendente dal potere politico e in un sistema politico che consideri tutti i funzionari pubblici, anche al massimo livello, responsabili di fronte alla popolazione per le loro azioni.