Card. Gracias: Il Triduo della Divina Misericordia dedicato a p. Tom, rapito in Yemen
di Nirmala Carvalho

L'arcivescovo di Mumbai invita sacerdoti, laici, religiosi e suore a pregare per il salesiano, dal 4 marzo scorso nelle mani dello Stato islamico. La speranza che “possa fare ritorno fra noi” e l’esortazione a “essere partecipi delle sue sofferenze”. Una preghiera per gli assassini delle suore, perché la misericordia possa “mettere un limite al male”. 


Mumbai (AsiaNews) - Per la liberazione di p. Tom Uzhunnalil, salesiano indiano sequestrato da un commando estremista ai primi di marzo in Yemen, si muove anche il cardinale di Mumbai Oswald Gracias, che lancia un appello in occasione del Triduo della Divina Misericordia. L'arcivescovo di Mumbai si affida “alla preghiera e alla misericordia” per la salvezza del sacerdote 56enne, da quattro settimane nelle mani delle milizie dello Stato islamico che hanno assaltato il compound delle Missionarie della Carità di Aden. In questi giorni anche i vescovi del Paese hanno lanciato un appello al governo, chiedendo un “intervento urgente” per sbloccare la vicenda. 

Parlando con AsiaNews, il presidente della Federazione delle Conferenze dei vescovi asiatici (Fabc) e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di rito latino dell’India definisce un “momento privilegiato” il Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco. In concomitanza con le celebrazioni del Triduo - oggi, primo venerdì del mese, il Sacro Cuore di Gesù e domani il cuore immacolato di Maria - il porporato invita i “gruppi di preghiera, parrocchie, istituti religiosi, cappelle e monasteri, ma anche le abitazioni private” a pregare per p. Tom. 

“Prego che ognuno di noi - sottolinea il card. Gracias - affidi p. Tom alla Divina Misericordia. Vi chiedo inoltre di pregare perché possa fare ritorno sicuro fra noi e incoraggio tutti voi a essere partecipi delle sue sofferenze. Chiediamo che egli possa ritrovare presto la sua libertà”. 

“San Giovanni Paolo II ha affermato - conclude il cardinale - che solo la Divina Misericordia è in grado di mettere un limite al male. Preghiamo dunque anche per coloro i quali hanno commesso i barbari omicidi delle quattro missionarie della Carità e sequestrato p. Tom, per intercessione di  Maria, Madre di Misericordia”. 

Dal 4 marzo scorso p. Tom Uzhunnalil è nelle mani del gruppo jihadista, con tutta probabilità legato allo Stato islamico (SI), che ha assaltato una casa di riposo per malati e anziani delle missionarie della Carità ad Aden, nel sud dello Yemen. Nell’attacco sono state massacrate quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone, presenti all’interno della struttura.

Finora non vi sono state notizie ufficiali sulla sorte del 56enne sacerdote nato a a Ramapuram, vicino a Pala (Kottayam, Kerala), da una famiglia profondamente cattolica. Suo zio Matteo, morto lo scorso anno, anch’egli salesiano, è il fondatore della missione in Yemen.  P. Tom si trovava in Yemen da quattro anni.

All’inizio della scorsa settimana in India sono circolate voci - senza fondamento - di un piano elaborato dai rapitori che prevedeva la tortura, l’uccisione e la crocifissione del sacerdote lo scorso 25 marzo, in concomitanza con il Venerdì Santo in cui si ricorda la passione e morte di Cristo. Si tratta di voci per nulla confermate e smentite a più riprese dai salesiani e dal Vicariato d’Arabia, ma che hanno contribuito ad alimentare i timori sulla sorte del sacerdote indiano.

In risposta, la Famiglia salesiana ha chiesto di pregare per p. Tom in occasione del Giovedì Santo e nelle principali celebrazioni dedicate alla Pasqua.