L’ISIS occupa il valico di Kheshum el Kheyl a sud di Sirte e si dirige oltre

La manovra, resa nota da fonti civili, avvenuto mentre altre colonne di miliziani si dirigono verso ovest, dimostra l’intenzione del gruppo terrorista di prendere il controllo dell’intera regione.


Sirte (AsiaNews) – Fonti locali civili hanno riferito ad AsiaNews la caduta del valico di Kheshum El Kheyl , situato a sud di Sirte, nelle mani dell’ISIS. Fonti libiche hanno riferito di  un “gran movimento di veicoli appartenenti all’ISIS carichi  di combattenti e di armi anche pesanti, che si sono diretti, ieri, verso il sud di Sirte”. Parte di queste unità dell’ISIS si è dislocata lungo la strada meridionale che collega il villaggio di Abu Hadi con la cittadina di Waddan.

Simile movimenti di truppe dell’ISIS sono stati inoltre osservati anche in direzione del valico di Cancialo (deformazione del nome italiano Cancello), nei pressi di Al Jaffrah, non distante da Waddan, il che fa prevedere il progetto  dell’ISIS di prendere il controllo totale di tutta la regione, dalla parte centrale ed occidentale di Sirte, fino ad arrivare a Ben Jawwad ad est e ad Al Jaffrah a sud.

L’ISIS ha iniziato “ufficialmente” a inviare i suoi mercenari in Libia a partire dell’autunno del 2014, rafforzando la propria presenza con l’apertura di centri di addestramenti locali  e l’arruolamento, oltre a mercenari stranieri, la maggior parte tunisini, anche di membri di Ansar El Sharia’a libica, un tempo vicini ad Al Qaeda,

L’Isis era già presente a Darna nella parte orientale del Paese come il gruppo islamico più organizzato contro il regime di Gheddafi e a Bengasi, dove aveva rivendicato l’attentato contro il consolato statunitense di Bengasi del 2012, che aveva causato la morte dell’ambasciatore Christopher Stevens e di altre tre persone.

All’inizio del 2015 i terroristi dell’autoproclamato Califfato islamico hanno attacato un albergo di lusso a Tripoli e hanno dato inizio ad attacchi mirati contro i pozzi petroliferi. A febbraio di quell’anno hanno diffuso i filmati dell’uccisione di cristiani egiziani copti ed etiopi, decapitati sulla spiaggia. Il consolidamento della loro presenza a Sirte avveniva in questo stesso periodo, approfittando dell’abbandono della zona da parte delle fazioni in lotta per il potere in Libia post Gheddafi. (PB)