New York (AsiaNews/JP) Lo tsunami, che ha sconvolto le coste del sud est asiatico il 26 dicembre scorso, ha provocato 226 mila morti e dispersi. L'aggiornamento sul bilancio delle vittime dell'onda anomala è stato reso noto ieri dall'Onu, in occasione di un incontro per fare il punto sugli aiuti a 6 mesi dal disastro.
In totale i morti sono 176 mila, mentre i dispersi 50 mila. Le Nazioni Unite hanno specificato che per un anno i dispersi non possono essere ufficialmente dichiarati morti. La maggior parte dei decessi si è registrata nella provincia indonesiana di Aceh.
L'incontro di ieri si è svolto alla sede generale Onu a New York; erano presenti delegazioni governative e l'ex presidente americano Bill Clinton, nominato inviato speciale Onu per gli aiuti del post tsunami.
Secondo le Nazioni Unite, ad Aceh l'onda anomala ha causato danni per 4,5 miliardi di dollari, pari a circa il 97% del Prodotto interno lordo (Pil) della provincia. I danni nelle Maldive ammontano, invece, a 470 milioni di dollari, il 62% del Pil. Le Maldive ricavano dal settore turistico 230 milioni di dollari l'anno. In Sri Lanka lo tsunami ha distrutto completamente 70 mila edifici .
Subito dopo la tragedia di dicembre l'Onu ha lanciato un appello per raccogliere 1,3 miliardi di dollari da spendere in aiuti per i Paesi colpiti. L'organizzazione ha ricevuto promesse per 1,1 miliardi di dollari; finora ne ha spesi 333 milioni. Istituti bancari e governi internazionali hanno garantito offerte per 5,2 miliardi di dollari. Donazioni private sono arrivate a 4 miliardi di dollari.
Secondo le stime Onu gli sfollati che hanno ricevuto assistenza sono 1,1 milione. In totale 1,7 milioni di persone nella regione ancora ricevono aiuti alimentari quotidiani.