Dopo il bando in Bihar, il Nepal è diventato il “paradiso degli alcolici”

Lo Stato indiano ha bandito la produzione, vendita e consumo di alcol. I clienti si stanno spostando oltre il confine, nella regione nepalese del Terai. Qui sono proprio gli investitori indiani che stanno finanziando l’apertura di decine di nuovi bar. I pub hanno “fiutato l’affare” e aumentato i prezzi delle bevande.


Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Con l’imposizione del bando sugli alcolici nello Stato indiano del Bihar, la regione meridionale del Terai in Nepal è diventata il “paradiso dell’alcol”. In poche settimane sono state aperte decine di bar e chioschetti da strada, che hanno aumentato anche i prezzi delle bevande, traendo vantaggio dal divieto in India.

Il bando sulla produzione, vendita e consumo di alcolici in Bihar è entrato in vigore lo scorso 1 aprile. Il divieto è stato approvato a fine 2015 ed è stato il primo atto del neo rieletto chief minister Nitish Kumar. In campagna elettorale, egli aveva promesso di creare uno Stato “alcool free” e ha motivato l’iniziativa nel tentativo di eliminare “la piaga dell’alcolismo tra i poveri e ridurre le violenze domestiche, soprattutto contro le donne”.

Il consumo di alcol infatti è molto diffuso tra gli abitanti poveri dei villaggi. L’abuso delle bevande affligge le famiglie e influenza l’educazione dei figli.

Il divieto in India non ha però frenato le vendite, che si sono impennate nel vicino Nepal, in particolare nella regione confinante del Terai. Per esempio nella località di Mahadevpati, nel distretto di Rautahat, solo una settimana fa non esisteva nessun negozio dove acquistare alcolici: ora ne sono stati aperti sette.

Secondo fonti locali, i pub della zona sono impegnati dall’alba al tramonto per servire i clienti che provengono dalla parte opposta del confine. Inoltre il numero dei bar è aumentato proprio grazie ad investitori indiani, che hanno fiutato la convenienza dell’affare e aumentato i prezzi dell’alcol.