Pechino lancia la “rotta artica” per unire Pacifico e Atlantico

Il progetto governativo è quello di evitare i tratti marittimi sotto il controllo delle nazioni occidentali, risparmiando tempo e denaro. Le navi battenti bandiera cinese “invitate” a studiare questa alternativa, resa possibile dallo scioglimento dei ghiacci.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le navi battenti bandiera cinese dovrebbero affrontare il Passaggio nord-occidentale dell’Oceano artico per aprirsi una rotta fra l’Atlantico e il Pacifico. È l’invito contenuto in un lungo articolo apparso oggi sul quotidiano China Daily, che rilancia un vecchio sogno di Mosca e Pechino: unire i due lati del pianeta senza passare dalle rotte sottoposte al controllo delle nazioni occidentali. La prospettiva potrebbe divenire realtà grazie al cambiamento climatico, che sta sciogliendo i ghiacci del Circolo polare rendendolo così navigabile.

La Cina è sempre più attiva nella regione polare. Al momento è uno dei maggiori investitori nel settore minerario della Groenlandia e ha firmato un accordo di libero commercio con l’Islanda. Il Consiglio artico – gruppo di nazioni che sovrintende i problemi dell’area e rappresenta le popolazioni indigene – ha inoltre accettato Pechino come Stato osservatore. I membri permanenti sono Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Stati Uniti (che rappresentano l'Alaska) e Svezia.

Oltre alla possibilità di evitare le rotte commerciali sotto l’influenza occidentale, la rotta artica permetterebbe alle navi cinesi di risparmiare tempo e denaro. Il viaggio da Shanghai ad Amburgo, per esempio, si ridurrebbe di 2.800 miglia nautiche rispetto al passaggio attraverso il Canale di Suez.

L’Amministrazione statale per la sicurezza marittima ha pubblicato in aprile una guida – di 356 pagine – in cui si spiegano i dettagli del viaggio fra la costa settentrionale dell’America del Nord e il Pacifico settentrionale. Liu Pengfei, portavoce dell'ufficio, dice: “Una volta che questo passaggio diviene di uso comune, cambierà in maniera diretta il trasporto marittimo globale e avrà una profonda influenza sul commercio internazionale, l’economia mondiale, il flusso di capitali e lo sfruttamento delle risorse”.