Pellegrinaggio di pace Lahore-Delhi per rafforzare l’unità e la misericordia fra i due popoli
di Nirmala Carvalho

Mons. Sebastian Francis Shaw, arcivescovo della città pakistana, si è recato in visita nella capitale indiana insieme a 16 sacerdoti della sua diocesi: “Siamo stati accolti con calore. C’è una grande fratellanza che ci unisce: siamo chiamati alla nuova cultura della misericordia”. Dal 1947 i due Paesi sono separati e in continuo conflitto.

 


Delhi (AsiaNews) – Questo pellegrinaggio per noi “è molto significativo e fruttuoso. È stata una grande gioia essere accolti in modo così caloroso dall’Arcivescovo di Delhi. C’è una grande fratellanza e comunione che lega i nostri popoli”. Con queste parole mons. Sebastian Francis Shaw, arcivescovo di Lahore, ha espresso la sua contentezza per il pellegrinaggio compiuto in India insieme a 16 sacerdoti della sua diocesi, per pregare per la pace e la riconciliazione fra Pakistan e India. L’arcivescovo ha sottolineato il valore di questo gesto compiuto nello spirito del Giubileo della misericordia, motore di una nuova cultura di pace e armonia.

I pellegrini sono partiti da Lahore il 18 aprile scorso e dopo 13 ore di pullman sono arrivati a Delhi, dove sono stati accolti da una delegazione guidata dall’arcivescovo della città, mons. Anil Couto. P. Joe Kalathil sj, coordinatore della missione di pace Pakistan-India, è andato incontro ai nuovi venuti posando una ghirlanda di fiori su ciascuno. P. Kalathil lavora da anni con bambini provenienti da diverse scuole, sia indiane sia pakistane, per promuovere una cultura di pace. Centinaia di studenti di entrambe le nazioni si sono scambiati lettere di amicizia.

Oggi i pellegrini sono ripartiti per il Pakistan. “Abbiamo accolto con calore l’arcivescovo di Lahore – afferma mons. Couto –, insieme abbiamo discusso della storia della Chiesa di Lahore e della Chiesa di Delhi. La nostra madre comune un tempo era Agra [città dell’Uttar Pradesh, sede di una delle più antiche arcidiocesi dell’India ndr] ma dopo l’indipendenza dell’India nel 1947 [anno in cui il Pakistan si è staccato da Delhi ndr] le cose sono cambiate”.

“Con il passare degli anni – continua l’arcivescovo di Delhi – le Chiese sono cresciute, si sono sviluppate e hanno preso un nuovo corso. Con mons. Shaw abbiamo condiviso le gioie della nostra fede e le sfide della missione”.

“Dalla generosità con cui siamo stati ricevuti in tutti i luoghi storici che abbiamo visitato – riprende l’arcivescovo di Lahore – è chiaro che c’è una cultura che ci unisce, che c’è tanto rispetto reciproco che condurrà all’armonia sociale e alla pace”. “In questo Giubileo della misericordia – conclude mons. Shaw – il nostro pellegrinaggio in India acquista ancor più significato. Il Padre, che è misericordioso con noi, ci invita ad esserlo con gli altri. È una chiamata alla nuova cultura della misericordia”.