Dhaka, un seminario per educare giovani scrittori cattolici
di Sumon Corraya

Si è conclusa ieri la 24ma edizione del corso di scrittura creativa organizzato dal Movimento degli studenti cattolici del Bangladesh e dalla Conferenza episcopale. Circa 35 studenti universitari hanno potuto seguire le lezioni di professionisti del mondo della letteratura e dell’editoria. Gli organizzatori: “Educhiamo giovani che giocheranno un ruolo importante nella vita della Chiesa e del Paese”.


Dhaka (AsiaNews) – Una scuola per scrittori cattolici in erba. È quello che da più di un ventennio organizza il Movimento per gli studenti cattolici del Bangladesh (Bcsm) insieme alla Conferenza episcopale del Paese (Cbcb). Ieri si è concluso il 24mo seminario su letteratura e scrittura creativa. Studenti di college e università, 35 in totale, hanno partecipato a cinque giorni di lezioni tenutesi nel centro della Cbcb nella capitale Dhaka. Dipon Ghorama, uno di loro, afferma: “Ho imparato come scrivere un romanzo e un poema in modo adeguato, sono venuto a conoscenza della storia della letteratura bangladeshi e dei trucchi del mestiere”.

Il Bcsm è un movimento laico nato nel 1991 che promuove la fede ai giovani nel terzo livello dell’istruzione bangladeshi, anche con attività culturali. Durante il seminario di scrittura gli studenti hanno seguito le lezioni di artisti e giornalisti affermati, visitando anche la redazione di un quotidiano locale. Ripon Gomes, segretario della Commissione episcopale per la pastorale giovanile, afferma: “Al corso hanno partecipato studenti provenienti da ogni parte del Paese e selezionati. Essi hanno imparato come scrivere e come continuare nella loro passione. Vogliamo formare scrittori cattolici capaci, in modo che possano contribuire anche ai mezzi di comunicazione nazionali”.

Temi delle lezioni sono stati, fra gli altri, la storia della letteratura bangladeshi e il ruolo di responsabilità che hanno scrittori e giornalisti. “Non avevo preso la scrittura molto sul serio – racconta Eshita Maghi, una partecipante – ma prendendo parte al seminario di cinque giorni sono stata incoraggiata nella mia attività da scrittori esperti”. Inoltre, continua, “ho capito che essere uno scrittore cristiano comporta lo scrivere anche dei valori di Gesù e del Vangelo. Prenderò spunto dalla Bibbia per la mia letteratura”.

Willima Norrek, presidente del Bcsm, spiega l’importanza di avere una scuola per scrittori in erba: “Essere narratori significa avere una responsabilità nei confronti della società e della Chiesa. Per questo bisogna insegnare cosa è buono e cosa non lo è in letteratura”.

Nel corso degli anni i seminari organizzati dal Bcsm hanno formato numerosi professionisti nel mondo dell’editoria e del giornalismo, molti dei quali lavorano in quotidiani o riviste nazionali. La Chiesa, spiegano i responsabili, spinge affinché i giovani siano educati come buoni cittadini in grado di giocare un ruolo importante nella vita del Paese. Solo così essi potranno essere liberati dalle schiavitù del consumismo e del materialismo.