È morto mons. Tommaso Zhang Huaixin, vescovo di Anyang
di Victoria Ma

I suoi fedeli lo definiscono un’immagine del “buon pastore”. Era stato ordinato vescovo sotterraneo nel 1981. Nel 2004 è stato riconosciuto dal governo, ma è riuscito a rifiutare l’iscrizione all’Associazione patriottica. Sotto la sua guida la diocesi è cresciuta. A tutt’oggi vi sono 31 sacerdoti, 120 suore, 50mila fedeli. La Chiesa è impegnata nell’evangelizzazione e nell’offrire cure mediche alla popolazione.


Anyang (AsiaNews) – La diocesi di Anyang (Weihui, Henan), ha dato notizia della morte del suo vescovo, mons. Tommaso Zhang Huaixin. Il decesso è avvenuto ieri alle 12.10. Il vescovo aveva 91 anni. Circa un anno fa, il 4 agosto scorso, era riuscito a ordinare come vescovo coadiutore mons. Giuseppe Zhang Yinlin, che gli succede quindi alla guida della diocesi. Di mons. Tommaso Zhang i suoi fedeli dicono che è stato un pastore molto accorto, che ha saputo mantenere la fede e la fedeltà al papa, pur cercando di dialogare con il governo, senza lasciare spazio al potere dell’Associazione patriottica. 

Sotto la sua guida la diocesi è cresciuta come personale (31 sacerdoti e 120 suore) e come ventaglio di evangelizzazione. La diocesi di 50mila fedeli offre alla popolazione cure mediche, in particolare oftalmiche, in almeno 11 ambulatori, un ospedale, un asilo. Fortissimo è anche l’impegno nel campo della catechesi, con un centro catechistico e uno per ritiri spirituali.

Da ieri lunghe code di fedeli, sacerdoti e suore giungono in cattedrale per onorare la salma del loro vescovo e partecipare alle messe di suffragio. I funerali si terranno il 14 maggio alle 8.30. Molti di loro lo definiscono un vero “buon pastore”. Su internet, i commenti parlano della sua “profonda fede”.

Anche l’Associazione patriottica e il consiglio dei vescovi cinesi ha pubblicato oggi un messaggio di condoglianze per partecipare al dolore per la morte di mons. Zhang Huaixin e lodare la sua fede e il suo “sostegno alla leadership delle autorità comuniste”. Il messaggio esprime anche speranza che mons. Zhang Yinlin guiderà la diocesi così da contribuire ancora al bene della società.

Mons. Tommaso Zhang è nato da una fervente famiglia cattolica il 23 maggio 1925; nel 1934 è entrato nel seminario minore di Weihui e poi nel seminario maggiore di Kaifeng. È stato ordinato sacerdote nel 1950. Dal 1958 al 1966 è stato condannato ai campi di lavoro forzato essendo stato giudicato “di destra” in una delle tante purghe del periodo maoista. In seguito, durante la Rivoluzione culturale è ritornato a casa dove ha lavorato come contadino. Solo nel 1981 egli è tornato ad Anyang. Il 19 ottobre del 1981 è stato ordinato vescovo (sotterraneo) da mons. Julius Jia Zhiguo, vescovo di Zhengding. Nel 2004 è stato riconosciuto dal governo, ma prima di farsi riconoscere, egli ha discusso la scelta con i suoi fedeli e sacerdoti, e ha voluto mettere in chiaro che pur avendo rapporto col governo, non avrebbe aderito ai principi di indipendenza (dalla Santa Sede) dell’Associazione patriottica.

Un osservatore da lungo tempo della Chiesa in Cina, che ha avuto contatti con mons. Tommaso Zhang  lo ricorda così: “E’ stato un vescovo pieno di fede e pragmatico: ha sempre cercato di fare il bene della sua comunità di fedeli. Non si è impelagato in questioni teoriche riguardo ai rapporti diplomatici fra Cina e Vaticano, ma ha guardato sempre e solo all’evangelizzazione. È stato anche un grande sostenitore di nuovi carismi, aiutando anche la nascita di un’arte cristiana in Cina”.

La diocesi di Anyang (Weihui) era stata affidata al Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) dal 1882. L’ultimo vescovo del Pime a guidare la diocesi è stato mons. Mario Civelli, espulso con l’avvento di Mao Zedong. L’ultimo missionario del Pime a lasciare la diocesi è stato il fratel Raffaele Comotti, espulso nel giugno 1954 dopo lunghi giorni di interrogatori.