Il nuovo sindaco di Londra frenerà l’islamofobia. E il Pakistan rispetterà le minoranze?
di Kamran Chaudhry

Sadiq Khan è stato eletto primo cittadino con il 57% delle preferenze. Il suo partito laburista ha sconfitto lo sfidante conservatore con 1,3 milioni di voti. Il neo sindaco è un musulmano di origine pakistana; la sua famiglia è emigrata a Londra negli anni ’60 e lui ha potuto frequentare le scuole grazie a borse di studio. Cristiani e musulmani affermano che porterà giustizia e armonia in una delle città più multietniche al mondo.


Lahore (AsiaNews) – Sadiq Khan, il neo sindaco di Londra di religione musulmana, potrà contrastare la crescente islamofobia nei Paesi occidentali. Ne sono convinti alcuni musulmani e cristiani del Pakistan, che ad AsiaNews commentano l’elezione del primo cittadino londinese, un avvocato 45enne di origine pakistana. Khan, del partito laburista, ha vinto le elezioni dello scorso 5 maggio con il 57% dei consensi, un risultato che pochi si aspettavano. Ora in molti ritengono che il successo elettorale di musulmano moderato potrà contribuire a restaurare un’immagine positiva dell’islam e del Pakistan, da cui provenivano alcuni attentatori degli attacchi terroristici alla metropolitana di Londra, avvenuti nel 2005. I leader delle minoranze sottolineano però che in Pakistan le più alte cariche dello Stato sono loro negate, e in particolare ai cristiani, e suggeriscono ai politici del Paese dell’Asia meridionale di “imparare la democrazia” dal sindaco di Londra.

Sadiq Khan ha sconfitto lo sfidante Zac Goldsmith, del partito conservatore, conquistando oltre 1,3 milioni di voti. Il nuovo sindaco proviene da una famiglia povera di origine pakistana: il padre è immigrato in Gran Bretagna negli anni ’60 in cerca di fortuna e ha lavorato per 25 anni come autista di autobus; la madre invece era una sarta. Quinto di otto figli, Khan ha potuto frequentare la University of North London grazie a delle borse di studio. In seguito si è specializzato nel tema dei diritti umani e ha affrontato cause contro la violenza della polizia, la discriminazione sul lavoro e i diritti dei carcerati.

Hafiz Tahir Ashrafi, presidente del Consiglio degli ulema pakistani, dice ad AsiaNews: “La sua vittoria è una grandiosa notizia. È l’esempio di una società libera dal pregiudizio. Tale evento positivo scoraggerà chi discrimina i musulmani che vivono in Occidente”.

A conferma delle sue idee democratiche e di inclusione, ieri Khan ha deciso di insediarsi nella cattedrale cristiana di Southwark e poi ha presieduto la cerimonia di commemorazione delle vittime dell’Olocausto a Barnet, un quartiere della capitale britannica.

Maulana Abdul Khabir Azad, grande imam della moschea di Badshahi a Lahore, sottolinea che il suo successo “costruirà una buona immagine del Pakistan e dell’islam. La nostra popolazione è contenta. Un uomo di origine pakistana guiderà una delle più importanti città. Questo servirà a risolvere il problema della rigida retorica contro i musulmani. L’islam è una religione di pace e condanna il terrorismo”.

Dopo la vittoria di Khan, in Pakistan si sono scatenati i commenti dei leader delle minoranze, che sono esclusi per legge da diverse alte cariche pubbliche. La Costituzione infatti impedisce che un esponente non musulmano possa essere eletto presidente; inoltre nel 2010 l’Assemblea nazionale ha approvato il 18mo emendamento, che vieta l’elezione di un premier di religione diversa da quella islamica.

P. James Channan, coordinatore regionale della United Religions Initiative-Pakistan, insiste sulla necessità di abrogare “tali leggi discriminatorie. La nostra Costituzione deve rendere accessibili le più alte cariche a tutti, a prescindere dalla religione. Il cambiamento [a Londra] può aiutare a costruire una vera società democratica e civile in Pakistan”. “L’elezione del sindaco di Londra – conclude – dimostra che tutti i pakistani hanno delle capacità. Mi congratulo per il suo travolgente successo. Sono sicuro che con duro lavoro e onestà porterà giustizia, pace e armonia”.