Università, ridotti i posti disponibili in 14 province. Genitori e studenti in piazza
di John Ai

In Cina l’ammissione all’istruzione superiore è uno scoglio circondato da feroce competizione. Le autorità scolastiche limano le quote provinciali a favore delle aree meno sviluppate del centro e dell’ovest. Le proteste davanti agli edifici governativi si fanno roventi: “Manca meno di un mese agli esami, la decisione è assurda e dolorosa”.


Pechino (AsiaNews) – Il governo cinese ha annunciato l’intenzione di ridurre le quote di ammissione all’università in alcune province, per fare posto agli studenti delle aree meno sviluppate. La decisione ha scatenato proteste di massa nell’Hubei e nel Jiangsu, le più colpite dal provvedimento. I genitori arrivano a scontrarsi con la polizia: “Levate opportunità ai nostri figli”. L’esecutivo si difende, citando “l’urgenza di sviluppare anche le parti meno competitive del Paese".

L’annuncio è stato diramato dal ministero per l’Istruzione e lo sviluppo nazionale. La Commissione per le riforme ha annunciato che 210mila studenti delle aree centrali e occidentali della Cina saranno iscritti in 14 province e municipalità che hanno maggiori risorse educative. La misura implica in automatico una riduzione dei posti disponibili per gli studenti locali: il Jiangsu dovrà rinunciare a 38mila iscritti, l’Hubei a 40mila.

In un primo momento i genitori dei ragazzi colpiti dalla decisione hanno fatto presente che in questo modo si renderà ancora più duro l’accesso all’istruzione superiore, da decenni considerato uno scoglio circondato da feroce competizione. L’argomento non ha fatto presa sulle autorità, e questo ha spinto migliaia di persone a scendere in piazza. La settimana scorsa circa 5mila persone hanno manifestato per le strade di Wuhan, capitale provinciale dell’Hubei. I dimostranti si sono fatti sentire anche in diverse città del Jiangsu: a Nanjing, la polizia si è scontrata con i manifestanti e ne ha arrestati diversi.

Criticata anche la tempistica dell’annuncio, che arriva a meno di un mese dagli esami nazionali per l’accesso all’università. In Cina è fondamentale prima ottenere l’ingresso ai college nazionali, che poi portano alla laurea. Il sistema si basa – come tutto il resto del welfare sociale nazionale – sulla residenza: chi nasce nei posti con le università migliori avrà maggiori possibilità di accedervi.